In occasione dell’apertura dell’annuale Fiera del libro di Francoforte sono stati presentati i dati dell’Associazione italiana editori (AIE) sulle vendite del mercato librario nazionale nel 2022.
Emerge una leggera flessione rispetto al 2021, ma preoccupa soprattutto l’inflazione e l’aumento del costo della carta previsto per i prossimi mesi.
Scopriamo tutti i dati presentati dall’Aie nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia nel 2022.
Editoria: meno vendite nel 2022
Le vendite editoriali nei primi nove mesi del 2022 hanno presentato un calo dell’1,9% rispetto al 2021, ma un aumento del 14,4% rispetto al 2019.
Le copie vendute sono state in totale 70,905 milioni, in calo dell’1,7% sul 2021.
La forbice dovrebbe essere destinata ad assottigliarsi nell’ultimo trimestre del 2022, ma preoccupa l’aumento dei costi di produzione in previsione del periodo natalizio. L’inflazione potrebbe provocare perdite in un periodo decisivo per determinare l’andamento complessivo dell’intera annata.
Editoria: l’andamento del mercato librario
Dai dati emerge che l’editoria italiana ha incrementato l’offerta del 17,6% rispetto al 2020. I titoli in commercio, autopubblicati esclusi, sono 1,331 milioni, in crescita del 5,3% rispetto l’anno precedente.
Si evidenzia l’esplosione dell’e-commerce nelle abitudini di acquisto degli italiani, con una netta preferenza del cartaceo rispetto all’e-book. Quello dell’e-book si sta infatti rivelando un mercato in controtendenza: dopo il boom del 2020 ha seguito una fase di decrescita, appena il 2,4% rispetto al 2019.
In compenso si avverte l’urto della digitaliazzione sulle librerie fisiche: il numero dei lettori che dichiarano di aver acquistato libri online è il 43%, in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2019.
Le abitudini di lettura degli italiani
Secondo i sondaggi, negli ultimi 12 mesi gli italiani hanno che hanno acquistato almeno un libro cartaceo sono il 48% della popolazione 15-74 anni. Un dato scoraggiante che fa molto riflettere sulle abitudini di lettura contemporanee.
Solo il 6% degli italiani infatti dichiara di comprare più di 12 libri, a stampa e digitali, l’anno.
Si conferma la teoria secondo la quale a trainare il mercato librario siano in sostanza i lettori forti. Si tratta di un mercato molto concentrato che cresce soprattutto grazie ai forti acquirenti che dichiarono di comprare più libri di prima.
Secondo i dati AIE, chi legge più di sette libri l’anno è il 32% dei lettori italiani, ma è proprio questo esiguo 32% a generare il 59% delle vendite.
Il mercato editoriale nazionali sempre essere dunque nelle mani di pochi, provvidenziali e accaniti lettori.
Editoria: preoccupazione per l’aumento del costo della carta
Guardando alla produzione futura preoccupa sempre di più l’aumento dei costi della carta. Per buona parte del 2022 molti editori sono riusciti a stampare facendo affidamento sulle scorte del 2021.
Si tratta di un dato di fatto: la carta che si produce è sempre meno e costa sempre di più. Ad aggravare la già difficile situazione è la guerra in Ucraina che ha reso più complicato l’approvigionamento di cellulosa.
Secondo il report pubblicato dalla Federazione Carta e Grafica, il 30% degli stabilimenti cartari italiani sta ipotizzando di interrompere la produzione a causa dei costi elevati.
Dal canto loro gli editori affermano che gli aumenti dei prezzi della carta sono molto variabili, ma negli ultimi mesi sono giunti a sfiorare punte dell’80-90%.
Questo fatto potrebbe ripercuotersi duramente sulla produzione a lungo termine e determinare un ridimensionamento del business librario. Nel 2020, ad esempio, durante la pandemia si sono venduti più e-book e audiolibri a svantaggio dei libri cartacei. L’aumento dei costi della carta potrebbe portare il mercato librario ad adottare nuove soluzioni anche per quando riguarda i manuali dell’editoria scolastica.
Il futuro dell’editoria italiana è oggi minacciato dalla crisi della carta e dall’inflazione prodotta dalla crisi energetica, ragioni che hanno spinto l’AIE a scrivere persino una Lettera aperta alla nuova legislatura nella speranza che la politica non trascuri il ruolo del libro nella cultura del Paese.
Editoria: la crescita del fumetto
Nel panorama complessivo dell’industria libraria italiana spicca la crescita vertiginosa dei fumetti, oggi pari al 13% dei titoli di narrativa pubblicati. Solo nel 2021 sono stati editi in totale 3.272 titoli (+38,4% rispetto al 2010).
Nel corso del 2022 si è assistito a un vero e proprio boom del genere fumetto con una crescita del 23,7% rispetto all’anno precedente. Si tratta indubbiamento di una nuova modalità di fruizione narrativa da tenere d’occhio: ormai un libro su 10 venduti è un fumetto. Dal 2019 a oggi il volume delle vendite è quasi triplicato: in questa fascia si considerano diversi sottogeneri: dalle strisce alle graphic novel ai manga, sino ai fumetti per bambini e ragazzi.
Soltanto nei primi quattro mesi del 2022 sono state vendute 3,586 milioni di copie tra graphic novel, manga, libri illustrati.
Una crescita straordinaria, se si pensa che nei primi anni duemila il numero di fumetti pubblicati in un anno era pari a 304.
Il fumetto al momento è uno dei settori più vitali dell’editoria italiana, che potrebbe inaugurare l’ascesa di una nuova forma narrativa.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Editoria, dati AIE: preoccupazione per il caro carta
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