Per noi lettori il nuovo anno si è aperto con una meravigliosa notizia: dal 2014 per chi acquista libri arriva una detrazione fiscale del 19%.
Finalmente una lancia in favore della cultura. Finalmente viene riconosciuto il ruolo della lettura del tempo libero, quella di "piacere" e non solo quella "d’obbligo" imposta dalle scuole.
La soglia massima di 2.000 euro per la detrazione fiscale del 19% è infatti così ripartita:
- 1.000 euro per testi scolastici ed universitari;
- 1.000 euro per i libri di lettura e tutte le altre pubblicazioni.
Tuttavia, dopo l’entusiasmo è il momento di fare i conti.
Quanto vale la detrazione?
La copertura prevista per la detrazione fiscale per i libri nel 2014 è pari a 50 milioni di euro per 3 anni (16,6 milioni l’anno). Molti hanno già spento il loro entusiasmo parlando di uno specchietto per le allodole. Perché?
E’ vero che gli italiani leggono poco, ma è anche vero che se teniamo conto del numero degli italiani, o anche solo delle famiglie (circa 20 milioni), e consideriamo una spesa anche minima per l’acquisto dei libri (di cui, soprattutto per quelli scolastici ed universitari, cambiano spesso le edizioni con obbligo di sempre nuovi acquisti), va da sé che le coperture finiscono presto, a fronte di miliardi di libri acquistati ogni anno.
E quando finiscono i 50 milioni di euro cosa succede? Nulla, come se la detrazione non fosse mai esistita.
Facendo gli adeguati calcoli, sapete quanto vale la detrazione fiscale sui libri? Siamo nell’entità di pochi euro, se non centesimi. In molti hanno provato a fare questi conti, ma, senza addentrarci troppo in questioni matematiche, ragioniamo solo su una cosa: 16,6 milioni l’anno diviso per 20 milioni di famiglie l’anno... quanto fa?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Detrazione fiscale libri 2014: quanto vale davvero?
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Non tutte le famiglie leggono libri o hanno figli a scuola. Considerando tuttavia anche un lettore "forte" che acquisti 1 libro a settimana per una spesa media di 10 euro a libro, si ha una spesa totale di euro 520 a cui si applica la detrazione fiscale del 19%, vale a dire un rimborso di ca. 100 euro. Del resto se si spendono tutti i 1000 euro previsti per i libri non scolastici, il rimborso è di euro 190. Quello che conta è il simbolo, l’attenzione rivolta ad un’attività, la lettura, che sembrerebbe non essere più considerata una perdita di tempo, ma un occasione di miglioramento di sé stessi. Del resto i cittadini che leggono forse votano con più cognizione di causa e hanno comportamenti più civili.
Lo sgravio fiscale probabilmente avrà un forte impatto psicologico: ho la detrazione? Allora compro di più. Tuttavia, chi non è abituato a leggere non sarà "salvato" neanche dalla detrazione, leggere è una passione: o la si ha o no. E’ un regalo per i "lettori forti", ha un valore simbolico importante nella promozione della lettura, ma la cultura ha bisogno, e merita, di più di 16 milioni e poco più l’anno, se pensiamo, senza fare retorica, a quanti milioni vengono, nel vero senso della parola, buttati in inezie.