Diario di guerra
- Autore: Bruno Trentin
Poco dopo la sua morte, avvenuta un anno fa, la compagna di Trentin, la giornalista e scrittrice francese Marcelle Padovani, ha rinvenuto nel fondo di un cassetto un piccolo quaderno nero, forse dimenticato, ma comunque mai distrutto: in esso era contenuto un diario di guerra del diciassettenne Bruno, figlio dell’antifascista Silvio Trentin, che era emigrato in Francia dopo l’avvento del fascismo. Nato proprio in Guascogna, nel 1926, educato in Francia e seguace fedele del padre e delle sue idee, il giovanissimo Trentin ritorna in Italia con la famiglia pochi giorni prima dell’8 settembre 1943. A Treviso verrà subito arrestato per attività sovversive e si convincerà dell’ineluttabilità della partecipazione alla lotta partigiana per liberare il paese dalla dittatura nazi-fascista. Il padre, purtroppo, morirà per complicazioni cardiache appena un anno dopo.
Il diario, scritto in francese con una grafia precisa e corredato da ritagli di giornale, cartine, sottolineature è un documento prezioso per la ricostruzione storica di un momento così travagliato e complesso della nostra storia. La nitidezza della calligrafia, la chiarezza delle idee, la straordinaria precocità dell’autore, la lucidità delle sue analisi, fanno già pensare al futuro sindacalista e uomo politico impegnato nelle lotte per i diritti della persona, per la libertà come supremo valore, da non barattare mai, neppure nelle più dure trattative sindacali che Trentin affronterà negli anni di duri scontri trascorsi come segretario della Fiom.
Questo piccolo libro risulta un contributo efficace ed assolutamente originale da indicare ai più giovani, come testimonianza viva dell’impegno sul campo di chi ha contribuito alla rinascita della nazione e della democrazia. La recente presentazione del volume, alla presenza in Senato delle più alte cariche dello Stato, ha voluto essere un’ulteriore prova della qualità umana oltre che politica di Bruno Trentin.
Diario di guerra (Settembre-novembre 1943)
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