Dopo il turismo (Nottetempo 2020, pp. 31) di Lucia Tozzi, studiosa di politiche urbane e giornalista, editor cultura di Edizioni Zero, che scrive su “Il manifesto”, “Gli Stati Generali”, “NapoliMonitor” e altri giornali, indaga sul futuro di tutti quei luoghi che sono alla ricerca di un’alternativa al turismo di massa per sostenere il loro futuro a livello economico e abitativo.
Il coronavirus, tra le altre cose, ha decimato il turismo, settore in crisi nera, che attende di ripartire ora che la bella stagione è alle porte. Molte città e siti d’interesse, che hanno investito gran parte delle loro risorse nel settore turistico, si trovano ora sguarnite e in seria difficoltà. Mai è apparso così chiaramente che puntare sul turismo è una scelta errata. Il lockdown ha prodotto danni incalcolabili all’intero settore e al suo indotto, rivelando l’enorme fragilità strutturale di un sistema che distrugge l’ambiente, la cultura, le città, il lavoro. È il momento di fermarsi e riflettere per costruire un’alternativa, riconvertendo città e territori alla produzione di beni e servizi per gli abitanti.
L’ebook gratuito fa parte della nuova collana editoriale “Semi” della casa editrice milanese Nottetempo, che raccoglie pensieri, idee e proposte di filosofi e pensatori in volumetti a cadenza settimanale, che contengono riflessioni attorno a quanto sta cambiando il nostro pianeta e su come si possa immaginare il mondo a venire dopo l’emergenza Covid-19, che ha sconvolto le nostre esistenze.
Come ripartire dopo il lockdown?
Riflessioni come questa sul turismo sono spunti, che come semi, appunto, possono germogliare. L’acqua ferma dei canali di Venezia, luccicante nella luce del pieno giorno, che generalmente si presenta torbida, nei giorni di isolamento è apparsa limpida e trasparente, tanto da permettere di scorgere persino i pesci e il fondale. È questa l’immagine più potente della contraddizione in cui Covid-19 ha immerso il genere umano. Ed è questa stasi la metafora perfetta della morte temporanea e apparente del turismo globale. Venezia, città unica al mondo e gioiello italico, simbolo dell’overtourism, senza le mastodontiche navi da crociera, senza le gondole, senza le moltitudini di turisti, è spogliata di ogni ricchezza, di quel denaro volatilizzato, del quale quest’acqua immota è la perfetta e violenta rappresentazione.
Venezia silenziosa e bellissima, la cui stasi è la cosa più vitale che la città lagunare abbia visto da parecchi decenni a questa parte.
“È la visione di una possibilità, di una ripartenza”.
Una ripartenza diversa da prima, però. Come? Il lavoro che c’è da fare è tanto, ma può migliorare le nostre esistenze. Riorganizzare i territori, gli spazi, i servizi in funzione degli abitanti, scrive Lucia Tozzi. Si può scegliere di non cedere alla tentazione del ritorno all’auto e di investire sul trasporto pubblico, anche convertendo i bus turistici temporaneamente in mezzi di linea. Scegliere di non puntare sulle linee low cost, si possono assumere medici e infermieri per ristabilire un servizio sanitario pubblico diffuso sul territorio, insegnanti per coprire le esigenze di tutti i bambini, e studiosi, archeologi, storici dell’arte, restauratori per tutelare il patrimonio culturale.
Ancora, si può rimettere al centro la questione della casa, riprendendo in mano il patrimonio di edilizia pubblica semi abbandonata, convincendo i proprietari di edifici vuoti a riempirli; si può avviare un gigantesco piano di spazi ed edifici pubblici. Si possono anche revocare le concessioni sulle spiagge, sulle biglietterie dei musei, sulla gestione dei servizi. Il lavoro da fare è tanto, una rivoluzione copernicana, che nasce da un evento disastroso, come è stata ed è ancora la pandemia, che va contro la privatizzazione “di quel che resta della società in nome del feticcio del dinamismo”. Del resto:
“Siamo tutti sulla stessa barca, fragili e disorientati. Da soli affondiamo”,
frase cardine della preghiera sociale di Papa Francesco pronunciata in una Piazza San Pietro deserta e livida di pioggia il pomeriggio di venerdì 27 marzo 2020.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Dopo il turismo” di Lucia Tozzi: il nuovo ebook gratuito dei Semi Nottetempo
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