Le ceneri di Dorothy Parker rischiano lo sfratto: interrati in un giardino nella sede della NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) di Baltimora, i resti della scrittrice statunitense resteranno senza dimora dopo il trasferimento del quartier generale dell’Associazione a Washington.
"Non è in programma di trasferirle a Washington", spiega Aba Blankson a nome dell’organizzazione. "La decisione spetta alla famiglia".
Le vicende delle ceneri della scrittrice erano già state travagliate: dal 1967, anno della sua morte, al 1988 erano state dimenticate tra pompe funebri e archivi. Oggi rischiano di nuovo di tornare nomadi. Così, l’epitaffio della scrittrice suona oggi ancor più desolato, ironico e premonitore: "Scusate la polvere" come a dire scusate il disturbo che la mia polvere vi recherà.
Dorothy Parker: perché le sue ceneri si trovano alla sede della NAACP?
Morta nel 1967 a 73 anni e senza eredi, Dorothy Parker aveva lasciato tutti i suoi averi e tutti i suoi diritti d’autore a Martin Luther King e, in caso di morte dell’uomo, alla NAACP. La donna, ebrea, e Luther King non si conobbero mai di persona, ma il suo lascito fu simbolo della forza con cui il movimento per i diritti civili aveva toccato "una delle letterate più importanti d’America" (nelle parole dello stesso King).
Le sue ceneri rimasero per ben sei anni presso un’impresa di pompe funebri, prima di essere inviate al suo avvocato e alla sua esecutrice testamentaria e trascorrere altri 15 anni in un archivio.
Solo nel 1988 Benjamin Hooks, allora capo dell’Associazione per il progresso dei diritti dei neri, venuto a sapere che i resti della scrittrice erano ancora insepolti, recuperò l’urna per interrarla nel giardino della sede di Baltimora.
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