È fatto di terra il tuo cuore / ma le tue mani sono celesti.
Pablo Neruda
Il Corriere della sera, in collaborazione con l’Università Cattolica, inaugura una collana di poesie intitolata La poesia è di tutti. Bel logo, che invita alla lettura e alla ricerca per incontrare voci poetiche immediatamente amiche, vicine ad ogni persona e veicolanti pensieri, emozioni, intuizioni sperimentate e vissute universalmente. Possiamo chiamarle humanitas, parola contenente un significato di solidarietà e di bellezza.
Il primo poeta scelto è Pablo Neruda, con una selezione delle sue Odi dedicate alla donna. Il libro (pp. 59, 2023, su concessione della casa editrice Passigli) è curato da Daniele Piccini, il quale scrive anche la prefazione. La raccolta prende il titolo da due versi del poeta, È fatto di terra il tuo cuore / ma le tue mani sono celesti.
È fatto di terra il tuo cuore di Pablo Neruda
Sono dedicati alla terza moglie, Matilde Urrutia, racchiudono il prototipo di femminilità caro al poeta. Esso possiede caratteristiche sia terrene, un cuore caldo legato alla fruizione di tutti i sensi, nobilitato dalla generosità muliebre, dall’oblatività semplice, dolce, spontanea e appassionata, sia tratti spirituali, celesti, come sono le mani che sorreggono la fragilità maschile, dichiarata senza veli, senza pudore. Neruda non è il macho di turno.
Il mio amore è un bambino che piange, / non vuole staccarsi dalle tue braccia, / io te lo lascio per sempre: / sei tu per me la più bella.
In tutte le liriche la donna è collegata alla natura, al suo incantevole fiorire, al suo esserci stupendo.
Mia diletta, il tuo profumo, / da quale frutto, / da quale stella, da quale foglia?
Il bacio è continuamente presente, simbolo di un legame che supera il tempo, ininfluente sull’amore. L’artista non teme l’idea della morte, protetto da “lei”, rifugio contro ogni tempesta. Insieme a “lei” balla sulla spiaggia nell’autunno inevitabile, con squisita arrendevolezza, sorvolando e superando la malinconia del declino e della perdita.
Il tempo porta / i suoi fili / ai tuoi capelli, / mentre nel mio cuore, / come una madreselva / resta la tua fragranza / viva come il fuoco.
I versi sono brevi e spezzati, mai disgiunti, formano un unicum di lode che possiamo paragonare al dolce Stil novo medievale ( con la dovuta diversità di stile, ma identica sostanza), dove la donna mea è tutto l’universo. Neruda non la chiama Madonna ma regina. L’archetipo non ha difetti, siamo di fronte all’amore ideale, che l’uomo ha vissuto nella realtà. Per tale motivo il libro è assolutamente sincero, affascinante esempio di ciò che Umberto Saba ha chiamato “poesia onesta”.
In Neruda cielo e terra coincidono, in contrasto con la demonizzazione del femminile operata dal cattolicesimo per secoli. Emblematici in tal senso i versi
Camminiamo insieme / per strade e per isole, / sotto il violino spezzato / delle raffiche, / davanti a un dio nemico, / semplicemente insieme / una donna e un uomo.
Sempre unito al popolo, da lui amato con dirittura morale, canta figure umili e nel contempo grandi, la giardiniera, la lavandaia, presenza notturna arcana che sembra lavare il male del mondo, insieme allo sporco materiale.
Premio Nobel nel 1971, diplomatico e grande viaggiatore, il poeta cileno, senatore nel suo paese, fu vicino al socialismo del presidente Salvador Allende, ucciso nel golpe di Pinochet. Anche Pablo Neruda morì nello stesso anno, 1973, in circostanze misteriose. Attualmente è stata riaperta un’indagine giudiziaria sul suo decesso, che potrebbe essere avvenuto per avvelenamento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È fatto di terra il tuo cuore: Pablo Neruda in edicola con Il Corriere della sera
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