E’ tornato Garibaldi
- Autore: Giovanni Russo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Avagliano
Nel 2000 il noto giornalista e scrittore napoletano Giovanni Russo fa un viaggio sulle tracce dell’impresa garibaldina che portò alla dissoluzione del regno borbonico e alla miracolosa costruzione dello Stato unitario.
Ricostruzione minuziosa di luoghi, eventi, personaggi, atmosfere, conflitti, colpi di fortuna, segreti, vittorie che fecero di quell’impresa un’epopea che ancora oggi, nel ricordare i 150 anni dell’Unità, ci meraviglia per la sua incredibile spettacolarità.
Eccoci dunque al seguito di Garibaldi, Bixio, Medici e tutti i loro seguaci a Quarto, il mitico scoglio genovese da cui partirono i due vapori degli armatori Rubattino che resero possibile l’impresa. Il piccolo diario di viaggio è diviso per capitoli, ciascuno dedicato ad un luogo sacro ai Mille: Talamone, Marsala, Salemi, Palermo, Milazzo, Reggio Calabria e per concludere Santa Maria Capua Vetere, nei pressi della quale avvenne l’ultima battaglia, al Volturno, che consentì la dissoluzione dell’esercito borbonico.
Russo viaggia con leggerezza, ma con precisa competenza degli avvenimenti nei luoghi che videro le sanguinose battaglie che conclusero il Risorgimento, facendo raffronti puntuali fra il presente e il tempo della guerra che vide contrapposti i due schieramenti: ecco la Marsala ottocentesca, con le botti di vino pregiato che fecero la fortuna dei Florio, dei Whitaker, degli Ingham e di cui oggi resta ben poco; ecco ancora Salemi, che offrì a Garibaldi una straordinaria accoglienza, cosa che non avvenne, puntualizza Russo, in tutta la Sicilia.
La figura di Garibaldi viene raccontata nella sua immediatezza, mentre dorme in carrozza, pieno di artrosi, mentre mangia pane e formaggio con i suoi, fuori da ogni enfasi retorica.
Il pregio maggiore del piccolo saggio sta proprio nell’aver ripercorso quell’itinerario che conosciamo dai libri di storia alla luce del presente: la Milazzo piena di aliscafi che sbarcano turisti dalle isole Eolie, la Palermo dove Garibaldi costruisce la sua strategia per opporsi definitivamente all’esercito borbonico e dove l’eroe torna nel 1882, ormai vecchio e stanco, senza riuscire a godere dei festeggiamenti dei suoi ammiratori. Molto interessanti le scritte sulle numerose lapidi che ricordano i Mille, che l’autore ricorda nel testo, e molto accurate le ricostruzioni di dialoghi realmente avvenuti tra i protagonisti dell’impresa.
Nel 150° anniversario la casa editrice Avagliano ha riproposto questo piccolo libro facendo un buon servizio alla storia, così discussa, di quei mesi cruciali. La citazione finale di Benedetto Croce vale il libro. Il filosofo napoletano all’interno della “Letteratura della nuova Italia” scrisse che Garibaldi permise agli Italiani “di ritornare dagli ergastoli e dagli esili per occupare le cattedre dell’Università di Napoli”. In tempi di tagli alla cultura mi sembra una citazione molto opportuna!
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