Nella lingua italiana utilizziamo quotidianamente espressioni senza talvolta conoscerne il significato. Un modo di dire qualsiasi, che letteralmente pare non significare nulla, ma del quale tuttavia conosciamo il senso pur non sapendo dire con certezza quando l’abbiamo ascoltato per la prima volta, se durante una conversazione, attraverso i media o letto sui social.
L’espressione “essere un dongiovanni” è tra queste. Sappiamo più o meno tutti cosa significhi, ma quanti potrebbero affermare con certezza di conoscerne le origini? Cerchiamo allora di capire meglio perché si utilizza questa espressione, il suo reale significato e l’origine.
Essere un dongiovanni cosa significa?
Come molti sapranno, l’espressione “essere un dongiovanni”, anche utilizzata nelle varianti “fare il dongiovanni” o “dongiovanni da strapazzo”, indica un uomo che ama sedurre e flirtare con più donne, forse più per adonismo che per reale interesse verso l’altra persona. Si utilizza, quindi, per indicare un personaggio particolarmente intraprendente con l’altro sesso, pur non essendo alla ricerca di una relazione stabile.
Essere un dongiovanni: origine del modo di dire
L’espressione dongiovanni, ora utilizzata nella forma scritta proprio come un’unica parola, nasce con un personaggio di fantasia, Don Giovanni per l’appunto, protagonista di numerose opere teatrali e musicali. Don Giovanni Tenorio, questo il suo nome completo, fa la sua prima comparsa a teatro grazie all’opera dello scrittore spagnolo Tirso de Molina, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.
Lo spettacolo, intitolato L’ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra (titolo originale: Er burlador de Sevilla y convidado de piedra) porta in scena Don Juan e le sue gesta romantiche. Il ragazzo, promesso in sposa ad Anna, ha voglia di sedurre la duchessa Isabella, a sua volta promessa in sposa a un altro uomo, il duca Ottavio.
Don Juan vivrà nel corso dell’opera numerose peripezie fino all’omicidio di Don Gonzalo, padre di Isabella. Sarà proprio questi a punirlo in maniera esemplare trascinandolo con sé nel regno dell’oltretomba.
Il personaggio e lo spettacolo dal quale nacque ebbero un notevole successo. Fu proprio per questo motivo che Don Juan e la sua ormai proverbiale voglia di sedurre saranno più volte presenti in diverse altre opere, non solo teatrali ma anche letterarie e musicali, tra cui ricordiamo anche Don Giovanni o Il convitato di pietra, la commedia tragica del drammaturgo francese Molière.
Essere un dongiovanni: curiosità
Ecco quindi che grazie a un’opera di successo, il personaggio di Don Giovanni è divenuto per antonomasia un vero e proprio sostantivo sia in lingua italiana che in spagnolo. La connotazione sostanzialmente negativa dell’essere un dongiovanni, reputato un donnaiolo e ingannatore, è stata però ribaltata successivamente da alcuni pensatori come Hoffman, scrittore e compositore tedesco. Hoffman ha infatti visto nella figura del dongiovanni non tanto un uomo desideroso di vuote conquiste quanto un accumulatore di amori (e delusioni) il cui fine è l’infruttuosa ricerca di un amore infinito.
Il desiderio di amare senza confini sarebbe quindi l’idea apripista grazie alla quale Mozart rappresenterà il suo Don Giovanni come un uomo preso dalla frenesia e dall’ansia di superare la solitudine insita nell’animo umano attraverso la ricerca costante di un rapporto con l’altro.
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