Fenomenologia del gossip. Paul McCartney è morto, Jim Morrison è vivo e altre leggende metropolitane
- Autore: Chiara Sorrentino
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2011
Deve trattarsi di un inghippo delle sinapsi del cervello, di una defaillance neuronale: siamo propensi a credere all’incredibile piuttosto che accettare l’incidenza del caso sulle nostre vite. C’è poco da fare e da dire: si vive meglio se si confida nel soprannaturale e nella superstizione. Coccodrilli a spasso per le fogne di New York, Elvis Presley, Jim Morrison & altri martiri del rock’n’roll, avvistati vivi e vegeti che nemmeno gli ufo del nostro passato prossimo, senza contare le leggende metropolitane vere e proprie: dalle boutique del mistero, affiliate ai mercati clandestini dell’espianto di organi, alle creme di bellezza cancerogene, alla Coca Cola che stura i lavandini meglio dell’acido muriatico.
Da che gossip è gossip, ci beviamo di tutto un po’ e grazie al potere pervasivo di internet la diceria attecchisce più facilmente che una volta. Mi sono molto divertito a leggere l’excursus di Chiara Sorrentino tra gli anfratti del genere “non è vero ma ci credo” (“Fenomenologia del gossip. Paul McCartney è morto, Jim Morrison è vivo e altre leggende metropolitane”, Edizioni Il Foglio 2011), guida “scientifica” alle panzane di vecchio e nuovo conio, che ha il pregio di non prenderle sul serio e analizzarne la genesi alla luce della socio-antropologia. Come annunciato dalla copertina, una cospicua parte del lavoro è dedicata ai “casi” Paul McCartney (sarebbe deceduto in un incidente stradale nel corso dei favolosi anni Sessanta e a spassarsela in giro ci sarebbe un suo sosia) e Jim Morrison, emblemi di ciò che fantasia e lingua popolare riescono a combinare quando ci sono di mezzo convinzione di fan, (s)manie di protagonismo e un tantinello di invidia che abbiamo in dotazione dall’epoca delle caverne. I retroscena di cotanta attrazione fatale per la diceria consolatoria (ma spesso anche cattiva, vedi i casi della sfiga attribuita a Mia Martini e a Marco Masini) sono illustrati dall’autrice attraverso tesi e antitesi speculative, nonché un’aneddotica che intriga e diverte al contempo.
166 pagine tutte da assaporare, credetemi sulla parola: la Sorrentino è fresca di debutto saggistico (complimenti all’editore Gordiano Lupi per lo spazio che accorda ai giovani di talento), è in possesso di buone idee e di uno stile che si impone. Sentite, per esempio, come si congeda in ultimo dai lettori:
“(…) sono cambiati i miti e i demoni, ma le speranze e le paure che regnano nell’animo umano sono sempre le stesse. Per ognuno di noi è vitale sognare e fantasticare: ci si nutre anche di illusioni”.
Amen, e come dalle torto, del resto?
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