Padiglione Italia disegnato da Stefano Boeri Interiors - Courtesy of IFC Next
La Fiera del libro di Francoforte, la più importante fiera di libri in Europa giunta alla sua settantaseiesima edizione, ha preso il via ieri 16 ottobre con la cerimonia d’apertura e si concluderà il 20 ottobre prossimo. Accoglie ogni anno trecentomila visitatori e quest’anno ha novemila espositori.
L’edizione 2024 vede l’Italia come Ospite d’Onore: 88 scrittori invitati dagli editori e uno spazio di 2300 metri quadri che gli architetti dello studio Stefano Boeri Interiors hanno allestito con una piazza sulla quale si affacciano ben 10 location dove realizzare incontri con scrittori, anche in contemporanea.
Ci saranno anche 230 espositori italiani tra case editrici, agenti letterari e altre aziende, di cui 131 ospiti nello stand collettivo italiano organizzato da Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori (Aie).
All’inaugurazione hanno partecipato sia il ministro della cultura Alessandro Giuli sia l’omologo tedesco Roth.
Il Padiglione Italia alla Buchmesse di Francoforte 2024
L’Italia porta la piazza a Francoforte. il Padiglione Italia di 2.300 mq ricrea l’atmosfera e la struttura delle piazze italiane. In linea con il tema Radici nel futuro scelto per il Padiglione Italia, il progetto allestito si ispira ai canoni della piazza italiana, intesa sia come spazio ma anche come principio generatore e simbolo identitario per eccellenza della città italiana ed europea. L’allegoria della piazza italiana proposta da Stefano Boeri richiama la struttura architettonica caratteristica dei centri storici italiani.
Memore delle glorie del passato ma altrettanto determinata a guardare avanti, ora l’Italia è presente con un motto che rappresenta il segreto del suo successo: "Radici nel futuro".
Il 15 ottobre la serata Puccini in Opera, omaggio al compositore italiano Giacomo Puccini nell’anno del suo centenario all’Alte Oper di Francoforte con l’orchestra della Fondazione Arena di Verona, ha inaugurato la fiera alla presenza del Ministro della cultura.
Alla fiera è presente per la prima volta la Biblioteca Nazionale di Roma, la biblioteca pubblica di maggior prestigio in Italia. Lo stand della Biblioteca nazionale si intitola Valorizzare il ’900/ Promotion of the 20th century ed è suddiviso fra uno spazio espositivo con preziosi esemplari tratti dai fondi novecenteschi, e uno con le pubblicazioni edite dalla Biblioteca.
La Biblioteca nazionale centrale di Roma ha inoltre allestito nel Padiglione Italia un’esposizione volta ad esemplificare la ricchezza del patrimonio bibliografico conservato dalle biblioteche italiane.
Saranno esposte le prime edizioni delle opere principali di Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Niccolò Machiavelli, Galileo Galilei e le Prose della volgar lingua di Pietro Bembo, testo fondativo della lingua italiana, di cui ricorrono i 500 anni dalla pubblicazione. Inoltre, due preziosissime edizioni di Aldo Manuzio, il “principe” degli editori italiani nonché umanista e letterato, la Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna e la Commedia di Dante, nonché uno dei libri più conosciuti e stampati nel mondo: il Pinocchio di Carlo Collodi.
Buchmesse di Francoforte 2024: la letteratura ci salverà?
Il primo tema affrontato è stato quello delle guerre e della bellezza offerta dalla letteratura. Ne hanno parlato la scrittrice Susanna Tamaro e il filosofo Stefano Zecchi, naturalmente riconoscendole un valore positivo e rifacendosi anche ai grandi classici come Dante Alighieri. È intervenuto anche il fisico Carlo Rovelli che ha ricordato l’importanza di opere che costruiscano la pace.
"Per favore, scrivete libri che ci insegnino a fermare la follia del presente. Per favore, pubblicate libri che ci offrano modi di pensare come un’unica comunità universale. Per favore, ricordate la responsabilità. Guardiamo alla comunanza del nostro destino. Vorrei che la comunità dei libri — che noi formiamo — sia all’altezza di svolgere il ruolo civilizzatore che i libri hanno avuto lungo cinque millenni di civiltà, prima che sia troppo tardi. Io credo che un mondo migliore sia possibile. E credo che i libri debbano esserne le radici"
Non sono mancate le polemiche, espresse anche da Susanna Tamaro:
"Una delle cose che più mi turba - ha detto - è il poco amore che abbiamo per il nostro Paese, perché noi italiani ci disprezziamo tanto e non so la ragione. Io, che sono nata al confine estremo dell’Italia, non ho questo disprezzo, ho una grande ammirazione, ma rimango sempre sorpresa di come tanti italiani non si accorgono del grande privilegio di vivere in Italia”.
Le polemiche sono state rappresentate più che altro dalla mancata partecipazione di alcuni scrittori al Padiglione Italia o alla fiera nel suo complesso. Scrittori che comunque hanno organizzato altrimenti la propria presenza. Fra i più noti Sandro Veronesi, Antonio Scurati e Roberto Saviano.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fiera del libro di Francoforte 2024: “La letteratura ci salverà”
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