Figli della libertà
- Autore: Paullina Simons
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: BUR
- Anno di pubblicazione: 2023
Figli della libertà (Bur Rizzoli Historiae, titolo originale Children of Liberty, trad. di Roberta Zuppet) è il nuovo romanzo dell’autrice di fama internazionale Paullina Simmons celebre per la trilogia Il Cavaliere d’inverno: Il cavaliere d’inverno (2000), Tatiana & Alexander (2003) e Il giardino d’estate (2008).
L’autrice, nata a Leningrado nel 1963 ed emigrata negli Stati Uniti da bambina, ha vissuto in Italia, Inghilterra, Kansas e Texas, prima di stabilirsi a New York con il marito e i figli.
La parola “emigrazione”, viene dal latino “emigro”, ed è quel fenomeno sociale che porta un singolo individuo o un gruppo di persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo di destinazione, per cause ambientali, religiose, economiche e sociali, spesso tra loro intrecciate.
Gli italiani, si sa, sono sempre stati un popolo di emigranti, non solo nel passato, ma anche oggi. Infatti, secondo il rapporto dell’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), gli emigrati italiani nel mondo al 31 dicembre 2021 sono 5.806.068, un dato in continua crescita negli ultimi anni (+6% rispetto al 2019). Sono soprattutto in Europa (3,2 milioni) e America Latina. Il 36,3% degli iscritti all’AIRE al 1° gennaio 2022 è costituito da minori e persone tra i 18 e i 34 anni. I “giovani adulti”, ossia coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni, sono il 23,2%. Ecco perché il Presidente Mattarella ha dichiarato che “serve riflessione sui giovani che lasciano Italia”.
Tornando al passato, tra il 1861 e il 1985 dall’Italia sono partiti quasi 30 milioni di emigranti, oltre 14 milioni dei quali partì nei decenni successivi all’Unità di Italia, durante la cosiddetta “grande emigrazione” (1876-1915).
La destinazione dei loro sogni era principalmente New York, il Nord America, che aveva fame di manodopera, ma anche l’Argentina e l’Uruguay, dove si diressero i genovesi molto prima del 1861, quindi non si partiva solo dal Sud dello Stivale, semmai dalla Sicilia, come la famiglia protagonista di questo coinvolgente romanzo.
La Storia ci racconta che tutti i bastimenti arrivavano a New York e gli emigranti di qualsiasi estrazione sociale, dalle navi, si emozionavano osservando Miss Liberty, la Statua della Libertà, simbolo di tutte quelle nuove e esaltanti opportunità (un lavoro degno di questo nome, un’occupazione più che decente), che ciascun migrante, se accorto e fortunato, avrebbe saputo cogliere.
A causa di un incendio a Ellis Island, principale punto d’ingresso per gli immigrati che sbarcavano negli USA, nel luglio del 1899, Gina Attaviano e la sua famiglia, composta da sua madre Maria soprannominata Mimì e dal fratello Salvo, non erano sbarcati al porto di New York, ma a quello di Boston. Gli Attaviano progettavano di andare in America da sette anni, ma il primogenito Antonio era stato ucciso in una rissa sei mesi prima. Meno di tre mesi dopo, il cuore di papà Alessandro si era fermato. Mimì aveva promesso al marito che sarebbe andata in America a tutti i costi, e così, un mese dopo la sepoltura, aveva preso a prestito quanto bastava per tre cuccette di terza classe.
Quello che voleva papà Alessandro, si stava realizzando, i suoi figli sopravvissuti si sarebbero costruiti una vita diversa in quella sterminata terra maestosa. Eppure l’entusiasmo dell’adolescente Gina si stava spegnendo di fronte a quella distesa di grigio che li stava accogliendo. L’aveva immaginato in tutt’altro modo: uno splendido sole, luci scintillanti, magari un tramonto sopra il profilo della città, alti edifici ad accoglierla, un invito suggestivo alla nuova vita, un’ardua traversata che finiva con un paesaggio pieno di colori. Non si era certo aspettata un muro di nebbia.
Rimase accanto al parapetto, cercando un segno, sperando di trovarlo.
Paullina Simons, che ha abituato i suoi affezionati lettori a storie epiche, dipinge con vivide pennellate il rutilante mondo americano, dove i più intraprendenti sgomitano per trovare un posto al sole.
In questo fantasmagorico universo in pieno sviluppo, dove il progresso corre veloce, emerge la figura di una giovane coraggiosa e determinata, sbarcata nel “Nuovo Mondo” con una valigia piena di sogni, il cui nuovo inizio in terra americana è simboleggiato da un incontro determinante.
Al padre di Gina sarebbe piaciuto. Non era uno sbruffone. Aveva occhi seri e intelligenti.
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