Figlie di Brooklyn
- Autore: Jacqueline Woodson
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2017
“Figlie di Brooklyn” (Edizioni Clichy, 2017, titolo originale Another Brooklyn, traduzione di Tiziana Lo Porto) è il romanzo che la scrittrice statunitense Jacqueline Woodson, autrice di oltre una dozzina di libri per bambini e adulti, quattro volte finalista per il National Book Award, ha pubblicato nel 2016.
“L’anno in cui mia madre ha iniziato a sentire la voce di suo fratello morto Clyde, mio padre ha preso me e mio fratello e da SweetGrove, la terra che avevamo in Tennessee, ci siamo trasferiti a Brooklyn. Era l’estate del 1973 e io avevo otto anni, mio fratello quattro, e nella città rovente ha ricominciato a succhiarsi il pollice, con gli occhi spalancati e spaventati”.
Il piccolo appartamento era all’ultimo dei tre piani di una palazzina, i fratelli, nati e cresciuti in una fattoria, non erano mai stati così in alto e trascorrevano ore a fissare la strada da dietro le finestre incollate dalla vernice. La città era rovente, il verde del Tennessee era sparito in fretta in quel mondo sconosciuto che era Brooklyn, dove il caldo veniva su dal cemento. Ed era stato proprio durante quella lunga estate calda che August aveva visto per la prima volta Sylvia, Gigi e Angela. Le ragazzine camminavano le braccia intrecciate l’una con l’altra ridendo di gusto vestite con calzoncini e top con le bretelline. La madre di August non credeva nell’amicizia tra donne, diceva che le donne non sono affidabili.
“Ma guardando passare Sylvia, Angela e Gigi sotto la nostra finestra ho provato qualcosa di profondamente sconosciuto, un desiderio intenso di essere una parte di loro, di intrecciare il mio braccio alle loro braccia e restare così. Per sempre”.
Più di vent’anni dopo, August, avrebbe ripercorso i passi della sua infanzia e adolescenza, come quei sabati d’estate quando il padre conduceva lei e il fratellino al mare, a Coney Island. La scomparsa del padre sarebbe stata l’occasione per ritrovare l’August bambina e fare pace con se stessa. Se è vero che uno
“scrittore scrive per salvare i ricordi”
come chiarisce l’autrice nelle pagine finali del testo, Woodson qui ricrea la Bushwick della sua infanzia, quel quartiere di Brooklyn un tempo considerato da evitare e ora diventato trendy. Nel quartiere che “un tempo mi era familiare come l’aria”, la scrittrice ha posto quattro ragazzine: August, Sylvia, Angela e Gigi, quattro diverse personalità ben caratterizzate. Riga dopo riga, capitolo dopo capitolo, nel raccontare la vita di queste quattro piccole donne, Jacqueline Woodson compone un viaggio sentimentale
“a volte carico di personaggi che non sempre fanno o dicono quello che uno scrittore vorrebbe”.
Come sottofondo del volume il cui esergo è una frase di Richard Wright:
“Prosegui dritto per questo isolato, poi gira a destra e troverai un pesco che fiorisce”
non è difficile far tornare alla mente le hit americane in classifica negli anni Settanta. Nel romanzo dedicato “A Bushwick (1970-1990). In ricordo”, tornano le memorie di Jacqueline Woodson, quegli anni adolescenziali, dove fondamentale è l’amore profondo che si prova per le amiche insieme alla gioia sorprendente e alla paura dei primi amori che fanno comprendere che è arrivata la fine dell’infanzia.
“Ogni sera, dopo che mio padre ci aveva dato il bacio della buonanotte, sentivamo il cigolio delle molle mentre trasformava il divano in letto per se stesso, senza cuscino e coperto da un sottile copriletto a fiori”.
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