

Le streghe non dormono
- Autore: Alice Bassoli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2025
Il mistero si addice ad Alice Bassoli. E le oscurità - in questo caso soprattutto le nebbie -, gli scenari di provincia, i luoghi occulti, i segreti di piccole comunità, anche minime, di famiglie, di gruppi. Dopo il premiato La ninnananna degli alberi, dato alle stampe nel 2024 da Corbaccio, la scrittrice padana è tornata col secondo romanzo Le streghe non dormono (febbraio 2025, 272 pagine), sempre nella collana Narratori, del marchio del Gruppo editoriale Mauri Spagnol.
L’autrice è nata nel 1981 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Se inventa storie da bambina, ha cominciato a scrivere solo dopo i trent’anni, ispirata a sua volta dalla lettura. Il romanzo d’esordio era stato già tra i cinque finalisti del concorso Amazon Storyteller 2022 (più di millecinquecento candidature) e una volta pubblicato ha meritato il Premio Giallo Camaiore Opera Prima 2024.
Qualcosa di crudele si manifesta nelle pagine di Alice. Di infantilmente spietato, come il dodicenne Paolo che schiaccia sotto le ruote della bici un’innocua chiocciola, o di consapevolmente violento, come le azioni di altri, adulti e ir-responsabili. Il ragazzino, che si dà arie da capo e pretende di comandare, forma con Alessandro e Filippo una comitiva dell’ultimo complesso di belle case prima della campagna di Fossanera. Il verde arriva fino all’ultimo dei tre argini del Po, che divide il paese della golena.
Tra un po’ sarà buio, ma vogliono andare a infastidire il Gorilla, provocarlo, arrampicarsi sul fienile, fargli la pipì sulla paglia, gridargli insulti. È da due settimane che non vanno e non scappano poi a perdifiato, mentre quello grida parolacce e bestemmie. Una volta ha perfino lanciato un mattone. E proprio oggi la mamma ha costretto Filippo a badare a quella ritardata della sorellina, a portarsela dietro, col rischio che poi vada a spifferare tutto ai genitori. Quelli, poi, hanno severamente proibito di avvicinarsi alla golena e alla vecchia cascina in rovina, abitazione di Luigi Morosini, detto il Gorilla. Accanto, c’è un imponente fienile, in cui è ricavato uno stanzino con un pollaio e gabbie per conigli. Di galline sono rimaste solo due, di conigli nessuno.
Pedalano lungo la strada di ghiaia che porta al Po. A Filippo, quel luogo fa paura, perché tre anni prima c’è morto un ragazzo: due amici, forse ubriachi, si erano tuffati nell’acqua del fiume esondata in golena e la corrente li aveva trascinati lontano. Uno si era salvato aggrappandosi al tronco di un albero, l’altro era scomparso, inghiottito da un mulinello. I vigili del fuoco avevano trovato il cadavere due giorni dopo.
Quanto alla Maddalena, non è colpa sua s’è “ritardata”, perché “c’è” nata. Il cordone ombelicale avvolto intorno al collo, i medici intervenuti troppo tardi per scongiurare qualche conseguenza. Avevano detto che la bambina avrebbe potuto avere riportato un handicap mentale. Di quale entità, si sarebbe visto col tempo. Filippo è irritato con Paolo, perché solo lui può lamentarsi di Maddy. Quando gli altri la prendono in giro farebbe una strage e ora gli verrebbe di tornare a casa a giocare da solo. Ma la proposta d’intrufolarsi nel fienile del Gorilla è troppo eccitante.
Verso la vecchia casa del Morosini si sta dirigendo anche Jessica, anzi sta correndo, con gli auricolari alle orecchie, ma conta di sostare da Elvira, la moglie di Luigi, e farsi fare i tarocchi da quella vecchia strega, che poi tanto vecchia non è. Quante dicerie. C’è chi sussurra che abbia divorato una figlia neonata, che lancia maledizioni capaci di riempire le case di spiriti, che col marito siano finiti in quel posto per scappare dalla polizia, dieci anni prima. Ancora peggiori le voci sulla figlia, Clara: è malefica e si prostituisce. La cartomante sta diventando una dipendenza per Jessica, da quando l’uomo che ama ha scelto la famiglia, moglie e figlio dodicenne, proprio Paolo. Daniele le ha detto addio, scosso dai sensi di colpa. Ha voltato pagina, non la vuole più. Il ragazzino reclama attenzioni, non gli lascia spazio e tempo per lei.
Oltre alle biciclette di Paolo e degli amici, vede anche un’auto rossa. Elvira dev’essere già impegnata con un’altra cliente. I tre ragazzi si mettono a giocare a nascondino. Tocca a Filippo contare; intanto si nascondono tutti, anche Maddy ed è un problema per il fratello. Alessandro si libera prima d’essere scoperto. Degli altri due, nessun segno. Di Paolo, Filippo se ne infischia, Maddalena invece va trovata subito.
Il Gorilla interrompe il gioco, piombando sulla scena con una vanga minacciosa. La solita fuga immediata sulle biciclette non riesce a risparmiare a Filippo d’essere raggiunto al ginocchio da una grossa pietra appuntita. È spaventato: quello li vuole ammazzare! Il fratello non abbandona Maddalena. Torna dai Morosini e la trova nello sgabuzzino delle galline. Piange in modo inconsolabile, sibilando solo qualche singhiozzo. Dice che nel fienile c’era la strega, con gli occhi rossi. E che Paolo è morto. È morto, giù per terra.
In realtà il ragazzino è in coma, colpito alla testa. Lo trovano nel fienile le mamme sconvolte. La platea si allarga. Piero è un giornalista, di una rivista che pubblicizza eventi e aziende locali, per quanto la sua vocazione propenda verso la cronaca nera, una passione che deriva dal vissuto, un passato che non rivela a nessuno. Eva è un’assistente sociale e sa molto sul disgustoso Luigi, su Elvira, sulla figlia. Mentre Piero le chiede informazioni, proprio Clara si avvicina e le rinfaccia quello che “ha fatto dieci anni prima”.
Il romanzo si sta formando ed emana un magnetismo particolare. Ci si attacca. Leggerlo è come ammalarsi, ma di una malattia sana. L’ossimoro è voluto.

Le streghe non dormono
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