Fratelli di sangue
- Autore: Ernst Haffner
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2016
Siamo in Germania, negli anni Trenta del ’900: numerose bande di piccoli delinquenti senza genitori, senza casa, senza lavoro, senza prospettive, si aggirano per le vie di Berlino: ad Alexanderplatz, sui treni della metropolitana, nelle stazioni, in sordide cantine, in bettole malfamate, al freddo, in mezzo ai rifiuti, ai topi, agli insetti un gruppo di ragazzi, per lo più minorenni, in fuga dai riformatori, in procinto di essere arrestati, si riuniscono per commettere furti, borseggi, rapine: si tratta di Jonny e dei suoi “Fratelli di sangue”, che vivono in pieno le contraddizioni di una grande metropoli alla vigilia dell’ascesa e della presa di potere del nazismo.
I luoghi dove questi piccoli malviventi dovrebbero ricevere una educazione che li allontani dal crimine sono in realtà palestra di sopraffazione e di violenza spesso gratuita da parte dei cosiddetti educatori, che fanno nascere nei ragazzi una voglia di vendetta e di rivalsa che li porterà a fuggire e, una volta fuori, a ricadere nel vizio; fumare, bere birra, coprirsi, trovare un luogo dove passare la notte, sono gli obiettivi delle fredde giornate di questi orfani, disadattati, costretti ad una vita grama, triste: molti di loro sono già vecchi prima del tempo, cinici e smaliziati, violenti ma in fondo ingenui. Willi e Ludwig, dopo diverse avventure sfortunate, proveranno a sottrarsi al capo della banda, lo scaltro Jonny, che organizza borseggi sistematici a spese di povere donne che a stento sopravvivono; decidono quindi di fuggire e di mettersi a lavorare onestamente, anche se sono privi di documenti e rischiano ogni momento di essere trovati e arrestati; mettono su un commercio di scarpe vecchie, che comprano a pochi centesimi, aggiustano, risuolano, puliscono, lucidano e infine rivendono nelle botteghe dell’usato. Il loro commercio sembra andare a buon fine, i due che hanno trovato una camera in pensione da una donna buona e ingenua, sembrano finalmente essere usciti dal gorgo della delinquenza ed aver trovato un modo di sopravvivere onestamente: saranno tuttavia denunciati da un anonimo che li aveva conosciuti nella loro vita precedente, e rispediti al riformatorio, malgrado le suppliche ai poliziotti ai quali dimostrano la loro nuova vita.
La lotta per la sopravvivenza, la ricerca di un rifugio, il furto come unica alternativa alla prostituzione, maschile e femminile, le malattie veneree, i sensi di colpa, una giustizia spesso cieca anche se molto efficiente, raccontano una Germania di Weimar affamata, priva di prospettive, dove nulla si fa per i giovani disoccupati, mentre centinaia di locali offrono birra, vino, fumo, musica, ai pochi ricchissimi che possono servirsi di ragazzi disperati per soddisfare i propri desideri sessuali. Berlino, ma un po’ tutta la Germania, si mostrano come un palcoscenico che in questo duro romanzo di Ernst Haffner somiglia a molte scene del celebre film Cabaret, dove la mitica canzone “Money money money” descrive la fame di denaro, la mancanza del necessario, la voglia di abbandonarsi a qualunque vizio pur di procurarsi il necessario per sopravvivere.
“Gli otto ragazzi hanno trascorso per strada quella infinita notte invernale, come spesso accade, senza riparo. Trascinandosi a fatica, in continuo movimento. Con quel tempaccio era impossibile riposare. Neve fangosa vecchia di giorni, di tanto in tanto una pioggerellina, il tutto bellamente mescolato a un vento pungente che faceva tremare dal freddo le bocche dei ragazzi, come fossero becchi di papere. Otto ragazzi, dai sedici ai diciannove anni….”
Ernst Haffner sembra nutrire pietà per questi suoi sfortunati protagonisti, la cui vita assomiglia in modo tragico a quella dei migranti di oggi, arrivati nelle nostre città, privi di documenti, soli, senza appoggi, senza altra possibilità che il crimine, emarginati o arrestati, spesso sfruttati, sempre respinti. La Germania in “Fratelli di sangue” appare desiderosa di fare i conti con un proprio passato poco noto, forse spiegando in parte le ragioni per cui il movimento del nazionalsocialismo ebbe una presa sulla popolazione tedesca così capillare. Forse.
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