Galeazzo Ciano. Una vita (1903-1944) di Giordano Bruno Guerri

Giordano Bruno Guerri, storico, giornalista e presidente della “Fondazione Il Vittoriale degli Italiani”, da qualche mese in libreria con Benito. Storia di un italiano, è tra i saggisti più conosciuti del Novecento. Galeazzo Ciano. Una vita (1903-1944) (La nave di Teseo, 2019), tra le sue svariate biografie è una delle più lette; in circa 700 pagine racconta la vita di uno dei ministri più importanti del Ventennio, che, a suo modo, partecipò al tracollo del regime.

La vita di Galeazzo Ciano, benché legata ai momenti più drammatici della storia d’Italia e del mondo, sarebbe più adatta a un romanzo balzachiano o a un soggetto cinematografico che a un saggio storico.

Il testo si apre descrivendo brevemente la storia della famiglia di Galeazzo, partendo dal padre Costanzo che fu tra gli uomini più influenti del primo decennio fascista. Ministro delle comunicazioni, Costanzo garantirà, sin da subito, la migliore istruzione per il figlio, il quale crescerà diversamente rispetto ai gerarchi più famosi dell’epoca. A differenza di Italo Balbo, di Dino Grandi, di Roberto Farinacci e di altri ancora, non vivrà mai gli anni che vanno dalla fondazione dei Fasci di Combattimento alla presa del potere con la marcia su Roma; la sua formazione non è squadrista, tant’è che tra i suoi piani non c’è la carriera diplomatica. Il suo vero interesse era la letteratura, e infatti provò, fallendo, a mettere in scena due spettacoli scritti da lui, e solo dopo aver ottenuto questi insuccessi, spinto anche dal padre, si buttò in politica come ambasciatore: a Rio de Janeiro, a Buenos Aires e a Pechino.
La vita di Ciano si incrocerà col dittatore italiano solo nel 1930, quando, dopo pochi mesi di conoscenza, sposerà Edda Mussolini. A seguito dell’esperienza cinese e dell’importante matrimonio, divenne capo Ufficio stampa del duce nel 1933, sottosegretario per la Stampa e per la Propaganda nel 1934 e ministro per la Stampa e per la Propaganda nel 1935 (meglio conosciuto come “Minculpop”). Da quel momento in poi, la carriera del più giovane ministro del Regno si legò a stretto contatto con la storia fascista.
Nel testo, grazie anche alla bravura dell’autore, vengono illustrati i suoi metodi comunicativi, in che modo gestì la campagna africana, in che modo mise a tacere qualsiasi oppositore e come rese più stabile una dittatura che, anche con delle armi chimiche, sterminò migliaia di innocenti.

Nella seconda metà del libro, Guerri racconta il trasferimento di Ciano dal Ministero della Cultura Popolare al Ministero degli Affari Esteri, evidenziando tutti i dettagli più importanti. Nonostante gli argomenti trattati possano sembrare complicati, il saggista riesce a renderli perfettamente comprensibili, sviscerando, quando possibile, tutte le criticità, come l’importanza del genero di Mussolini nella guerra civile in Spagna, nei complessi rapporti con Ribbentrop e Hitler, nei lunghi mesi che hanno visto l’Italia neutrale dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale e nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943, quando votò l’ordine del giorno di Grandi.

Galeazzo Ciano. Una vita (1903-1944) di Giordano Bruno Guerri è una bellissima biografia, la quale, con imparzialità, racconta la storia finita in tragedia di uno dei ministri più importanti del Ventennio, che, nonostante il suo odio verso i nazisti e la loro guerra, fu punito, dopo un finto processo shakespeariano, dallo stesso e ingiusto regime dittatoriale che aiutò a rendere potente.

Ciano tace ma un attimo prima che parta la scarica si gira ancora e ha un lieve sorriso verso quel ‘plotone di sciagurati’. Significa: ‘Questa volta sono davvero io il più furbo’. Paga anche quest’ultima soddisfazione. Il ‘mirino’ fallisce il colpo e Ciano cade all’indietro, gambe divaricate, mani sul petto, con cinque pallottole nella schiena. È soltanto ferito e geme. Accorre il medico, che si chiama Furlotti: due colpi alla tempia destra.