D’Annunzio. L’amante guerriero
- Autore: Giordano Bruno Guerri
- Casa editrice: Mondadori
Il ritratto di un uomo che si può definire unico, un uomo condotto dalla sua arte istintiva, un uomo che non fu mai calcolatore. Consapevole della brevità della vita cercò di condensare in essa le più grandi emozioni, i sogni irrealizzabili, le passioni più inconfessabili. “Osare l’inosabile”. Sognava la gloria, la fama, il successo, il sapere; pensava sempre alla nostra patria, l’Italia. Fu senza dubbio un precursore sia nell’arte che nei modi di vivere e anticipò in toto la modernità. Incarnò l’anima di quel periodo e degli italiani anche se fu spesso osteggiato e, nel dopoguerra, dimenticato. Riscopriamo dunque quest’uomo ancora sconosciuto alle giovani generazioni indipendentemente dalle fedi politiche e dalle vicissitudini di quell’epoca viva ma così travagliata. Poniamo l’accento sulla sua voglia di vivere, sul suo slancio inesauribile, sulla sua indubbia generosità di intenti.
In questo saggio, edito da Mondadori, Giordano Bruno Guerri vuole sottolineare la fantastica vita del “vate” descrivendone le emozioni attraverso la moltitudine di lettere da lui scritte e da lui ricevute. L’amante italiano s’innamorò e fece innamorare decine e decine di donne che per lui persero ed abbandonarono tutto. L’autore vuole proprio rendere omaggio a queste muse ispiratrici alle quali la letteratura italiana rimane debitrice. La sua vita stravagante, soprattutto per l’epoca, ed a dir poco avventurosa, merita davvero di essere riscoperta attraverso la lettura. Gabriele, il guerriero, il comandante di tante sfide al limite dell’impossibile. Dall’incredibile volo su Vienna alla conquista di Fiume. Gabriele istrionico artista, autore di opere teatrali, poeta, scrittore, amante degli animali. Il politico che fu certamente il “Giovanni Batista del fascismo” e questo non si può negare, ma fu anche autore a Fiume di una costituzione moderna che non aveva riscontri all’epoca e che superava l’invalicabile muro tra destra e sinistra. Egocentrico ed istrionico, forse troppo, ma rileggiamolo nei suoi capolavori e giudichiamolo per la sua arte immensa. Fu coraggioso e si mise sempre in gioco non nascondendosi mai di fronte alle difficoltà prendendo sempre di petto gli impegni e presentandosi sempre in prima linea rappresentando un vero esempio per gli italiani.
L’autore esorta il lettore a raccogliere quanto di buono dimostrato dal poeta a scapito dei difetti e degli errori che invece nel dopoguerra sono stati enfatizzati soffocando in toto le sue immense virtù. Fu certamente rivoluzionario, sferrò colpi tremendi alla cultura ed alla letteratura carducciana dell’epoca, fu innovatore per arte e per gusto, fu irriverente e mai allineato. Probabilmente dai modi troppo esagerati fu molto amato ed altrettanto odiato. Fu un personaggio unico nel suo genere e per questo è necessario ritrovarlo e discernere il buono dal cattivo. La sua gioia di vivere è comunque sempre un ottimo viatico e la sua originalità va considerata. Il suo ardore umano va preso ad esempio ed altrettanto il suo coraggio, soprattutto di questi tempi. Ricordiamoci dunque:
“...sii audace, sempre audace, non ti stancare mai di cercare, di tentare, di provare ...”
D'Annunzio. L'amante guerriero
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