Giorgia Würth nasce a Genova nel 1979. Si laurea in Scienze della Comunicazione, quindi frequenta diversi stages e seminari in canto e recitazione. Nel 1998 inizia la carriera televisiva come conduttrice a Disney Channel. Dal 2003 al 2008 è una delle annunciatrici di Rai Tre. Nel frattempo intraprende la carriera di attrice, scrive racconti e tiene un suo blog. Nel 2008 debutta come cantante con la canzone “Vergogna”. Inoltre è protagonista del videoclip di “Aprila”, canzone di Biagio Antonacci. Nel 2009 appare su Rai Uno nella miniserie tv “Il bene e il male” e successivamente nella sesta stagione di “Un medico in famiglia”; inoltre è tra le protagoniste di “Ex”, film di Fausto Brizzi, uscito nelle sale cinematografiche nel mese di febbraio, e di “Moana” dove interpreta il ruolo di Cicciolina. Da gennaio in libreria il suo esordio letterario, il romanzo “Tutta da rifare”, pubblicato da Fazi.
Giorgia, intanto ti do il benvenuto a quella che non sarà la solita intervista chilometrica, ma solo 4 chiacchiere contate.
Ottimo!!
- Prima chiacchiera: Cominciamo da te e dal tuo curriculum. Sei modella, attrice, annunciatrice televisiva, presentatrice di programmi per bambini, cantante e ora scrittrice. Se ti chiedessi, vista anche la giovane età, cosa vuole fare Giorgia Wurth da grande, che mi risponderesti?
Forse sotto sotto questi sono tutti mestieri che si fanno per non diventare mai grandi davvero! Sono lavori in cui si può giocare, seriamente, e se mi dicessero che potrei continuare così, a scrivere e recitare, firmerei subito. Anche se ti confesso che fare il pilota non mi dispiacerebbe affatto, la velocità mi fa sentire viva!
- Seconda chiacchiera: La tua è una carriera fatta di innumerevoli tappe tutte di alto livello. Immagino che ti sarai ritrovata spesso a rifiutare ruoli e lavori che non ti rappresentano. Ma c’è qualcosa che non rifaresti, qualcosa di cui ti sei pentita, che col senno di poi consideri una macchiolina e che ti ha segnato un po’?
Tutte le esperienze che ho fatto le rifarei perché nel bene o nel male mi hanno insegnato qualcosa e mi hanno fatto crescere. Gli sbagli, soprattutto se riesci ad analizzarli nel modo giusto, possono diventare particolarmente creativi e terapeutici. Forse però se tornassi indietro farei l’annunciatrice per meno anni.
- Terza chiacchiera: Parliamo del tuo libro, “Tutta da rifare”. La storia di Sole è frutto di una tua lunga indagine su quella che sta diventando una vera ossessione: la ricerca della perfezione fisica. Non soltanto le ragazze, molte giovanissime, decidono di cambiare i tratti somatici che, a loro giudizio, le imbruttiscono. Cosa hai capito dalla tua indagine? Qual è la causa di quella che si sta trasformando in una preoccupante tendenza? Che ruolo ricopre la tv, che continua a proporre modelli plastificati come ideali per raggiungere il successo?
La tv e tutti i media in generale ricoprono un ruolo chiave, bombardandoci costantemente con messaggi del tipo “bisogna essere belli, giovani, avere un lavoro fico, sorridere sempre, vestirsi trendy”. E’ difficilissimo resistere a questo tipo di comunicazione di massa, soprattutto se sei donna e giovanissima. Il problema non è la chirurgia estetica in sé, che anzi in alcune situazioni può rappresentare davvero una svolta nella vita di una persona: casi di malformazioni o anche solo di complessi importanti possono essere risolti grazie all’intervento di un bravo chirurgo. Il problema vero è quando la voglia di rifarsi diventa, appunto, una tendenza e una dipendenza: un ritocchino tira l’altro, non si è mai contenti e non si riesce a dire basta. Il problema in questi casi è soprattutto di testa, e dato che la maggior parte degli interventi è irreversibile, tutto ciò può portare, come nel caso di Sole, a diventare dei veri e propri mostri.
- Quarta chiacchiera: Nel libro, Sole non riesce a vedere i limiti umani e continua a ricercare la perfezione sottoponendosi a una serie infinita di interventi che la renderanno irriconoscibile, mostruosa. Secondo la mia interpretazione, direi che non si tratti di un libro contro il ritocco estetico, ma di un libro che avverte e richiama alla non-esagerazione, non soltanto negli interventi estetici, ma nella vita in generale. È solo la morale di “Tutta da rifare”, questa dei limiti, o anche la filosofia di vita di Giorgia Wurth?
Hai perfettamente ragione! Come accennavo prima, questo non è un libro contro la chirurgia estetica. Questa è un libro che, raccontando una tenera e struggente storia d’amore e di amicizia che inizia negli anni ’80 fino ai giorni nostri, vuole comunicare quanto pericoloso possa diventare il “farsi prendere la mano” e non sapersi fermare. Un po’ come al casinò, per intenderci: bisognerebbe avere il coraggio di smettere quando si vince, altrimenti si rischia di perdere tutto. Magari questa riuscisse ad essere anche la mia filosofia di vita! Io sono una viziosa, se una cosa mi piace, come il cibo, una canzone, un videogioco o una persona, è difficile che riesca a trattenermi. Ma diciamo che ci sto lavorando su!
Questa era l’ultima chiacchiera: non mi resta che salutarti e ringraziarti per aver accettato il mio invito. Se vuoi lasciare un messaggio al mondo intero, qui puoi farlo.
Ok, grazie! Questa frase purtroppo non è mia, ma mi dà coraggio quando me la faccio sotto, e magari può essere d’aiuto anche a voi: “non è ciò che tu sei che ti frena, ma ciò che tu pensi di non essere”...
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