Giacomo Leopardi: nato il 29 giugno 1798, morto il 14 giugno 1837. Nascita e morte del grande poeta recanatese sono legate al mese di giugno dando la stura anche a momenti di celebrazione e ricordo da parte dei suoi numerosi ammiratori.
Giacomo Leopardi è sicuramente un gigante della letteratura mondiale malgrado solo di recente grazie a buone traduzioni la sua fama si stia rinverdendo anche nei paesi anglosassoni dove era pressocché sconosciuto.
Il mese di giugno da un punto di vista biografico è fondamentale per il poeta. Nato a Recanati a fine mese da una famiglia nobile ma decadente dal punto di vista finanziario, deceduto a Napoli durante un’epidemia di colera a metà giugno.
A causa dell’ambiguo Ranieri di cui Leopardi si fidava ma che in seguito si è rivelato tutt’altro che un buon amico, vi sono dei seri dubbi sull’identità del corpo che riposa a Napoli e si teme che il vero cadavere di Leopardi invece sia stato gettato nelle fosse comuni com’era uso fare durante le epidemie.
Un uomo tormentato, coltissimo, profondamente solo e per questo moderno e aperto.
A tutt’oggi fioriscono cenacoli e studi leopardiani in particolare in questo periodo che a buona ragione possiamo definire mese leopardiano.
Leopardi è noto ai più principalmente per la sua opera poetica, ma altresì è stato un prosatore vivace e attento come è facile notare sia nello Zibaldone che nelle Operette morali, malgrado non si sia mai provato con la stesura di un lavoro di narrazione vera e propria.
Forse a un lettore moderno la prosa leopardiana può risultare un tantino ostica a causa dei termini desueti, alcuni anche di chiara derivazione centroitalica se non addirittura marchigiana, ma a parte un’effettiva difficoltà iniziale resta cristallina la sua scrittura e anche l’ironia che traspare spesso dai suoi scritti niente affatto contraddittoria per la sua fama di uomo malinconico e ombroso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giugno: il mese di Giacomo Leopardi
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