Gli ingredienti segreti dell’amore
- Autore: Nicolas Barreau
- Genere: Libri di cucina
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2011
Siamo già a Settembre inoltrato e sicuramente abbiamo già quasi dimenticato le vacanze estive, nascoste dietro la scrivania del nostro anonimo ufficio o impigliate fra le setole della scopa appesa nel ripostiglio. Le giornate si accorciano, il tempo comincia a guastarsi, la routine incombe di nuovo e l’umore si abbassa considerevolmente. E’ adesso che abbiamo bisogno di sognare. Un consiglio? Lasciate sul tavolino quell’interessante saggio che avevate in mente di iniziare: può attendere qualche giorno. Fatevi invece coccolare da questo semplice romanzo, che unisce due elementi di sicuro effetto, i libri e la buona cucina, a una copiosa dose di romanticismo e di scherzi del destino.
Libri e cucina: due argomenti abbastanza scontati, specialmente negli ultimi tempi. D’altronde, la stessa città nella quale il romanzo è ambientato, Parigi, è la primissima che viene in mente quando si parla di una storia d’amore. Oltretutto, la stessa trama non è originalissima, anche se presenta alcuni elementi che contribuiscono a darle un certo risalto e a creare alcune immagini deliziose.
Aurélie, giovane proprietaria del ristorante "Le temps des cerises", è stata appena lasciata da Claude, il suo compagno, che non ha trovato di meglio che farlo attraverso un biglietto piuttosto criptico e stringato. Vagando disperata per Parigi, nel tentativo di sfuggire a un poliziotto che intenderebbe aiutarla e forse farle anche la corte, Aurélie entra in libreria e sfoglia un libro. Quale non è il suo stupore nell’accorgersi che l’autore, un inglese di nome Robert Miller, nel libro ha nominato il suo ristorante. Non solo: la protagonista del libro, Sophie, è ovviamente una sosia letteraria di Aurélie! Forse Miller ha frequentato qualche volta "Le temps des cerises?". Felice e decisa a sciogliere il mistero, Aurélie si mette in contatto con l’editor di Miller, André Chabanais.
André, dal canto suo, ha vita tutt’altro che facile. Dietro alla figura di Robert Miller si nasconde un segreto da difendere con le unghie e con i denti, pena la perdita del lavoro. Per questo, venire praticamente obbligato dal proprio principale a invitare Miller a Parigi, e nel contempo ricevere messaggi da parte di una sua fan che vuole assolutamente incontrarlo, si traduce nella sua personale idea di inferno. Ma quando incontra Aurélie, nel giro di poche ore il suo pensiero diventa uno solo: farle dimenticare Miller e conquistarla per sé. Ovviamente, quando crederà di esserci riuscito, un banalissimo particolare rimetterà tutto in gioco e in pericolo: ma potrà forse mancare il lieto fine?
Niente, quindi, di particolarmente diverso da tanti altri libri dello stesso genere: e allora perché leggere proprio questo? Perché è un libro che sorride. Ogni pagina è imbevuta di ottimismo, amore per la vita e allegria, e i momenti tristi vengono affrontati stoicamente e durano, come dicono i francesi, "l’éspace d’un matin". I due protagonisti si alternano nella narrazione, che segue il doppio filo della visione di ciascuno di loro, e si raccontano con ironia e senza piangersi addosso più di tanto. Irreale? Forse, giusto quel tanto che basta per fare di una storia un romanzo e non un comune fatto della vita. Leggo in un’opinione su di un giornale che l’impronta sarebbe sullo stile dei film americani: non direi. E’ invece un libro tipicamente francese, leggero e scanzonato, con una protagonista che ricorda vagamente la cinematografica Amélie Poulain, solo un po’ meno surreale.
Gli ingredienti segreti dell'amore
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Leggero, incantevole a tratti. La poesia è presente nelle descrizioni più che nelle definizioni. Esagerate le descrizioni culinarie a mio avviso. Le aspettative che lo scrittore crea fin quasi dall’inizio sono così alte che il finale non può che un pò deludere e cadere nella banalità del lieto fine scontato.
Tutto sommato trovo che la narrazione sia scorrevole e bella, anche l’idea di mostrarci le due soggettività se pur mi è risultato un pò pesante è stata una bella idea. Voto 7