Gone. A Girl, a Violin, a Life Unstrung di Min Kym

Min è una bambina quando con la sorella e i genitori si trasferisce dalla Corea del Sud in Inghilterra. In equilibrio tra la rigida educazione familiare e la scoperta dei modi e della cultura occidentali, inizia a studiare violino dimostrando da subito un talento straordinario. E da quel momento la sua è una strada già scritta: lo status di bambina prodigio sembra non lasciare spazio a nessun’altra meta che non sia il successo, l’esibizione delle proprie eccezionali abilità al mondo.

In Gone. A Girl, a Violin, a Life Unstrung, pubblicato da Penguin (2018) e non ancora tradotto in italiano, Min Kym racconta la sua vita, definita da una passione, quella per la musica. Lo fa con una narrazione incalzante e nitida, da cui emerge prima di ogni altra cosa l’amore, al confine con l’ossessione, per una forma d’arte che le ha permesso di trovare la sua ragione d’essere e la sua anima gemella. All’età di 21 anni Min incontra infatti il suo violino, un antico Stradivari che le farà trovare la sua vera voce e con cui stabilirà un rapporto di totale simbiosi. Un legame talmente profondo che quando il violino le viene rubato in pochi minuti di banale distrazione, Min perde la sua voce, inghiottita nella voragine della depressione.

Un memoir con una vena di mistero e intrigo, legati alla lunga indagine avviata dopo il furto dello Stradivari e ai retroscena del mercato degli strumenti pregiati, Gone. A Girl, a Violin, a Life Unstrung è un libro coinvolgente, in cui al respiro gioioso dell’entusiasmo per la musica si alternano note dolorose. Min Kym sembra trovare nel racconto il canale attraverso cui confessare la solitudine, il peso della responsabilità e delle aspettative altrui, il potere totalizzante dell’arte che ha tolto ossigeno a ogni altra cosa e che mentre la proiettava verso le vette della scena musicale arrestava la sua crescita di adolescente, ragazza e donna, separandola dai suoi coetanei. Come se, finalmente, le ferite non mostrate, per un certo tipo di educazione e di impostazione emotiva, si lasciassero guardare, avendo modo di guarire.

La scrittura di Min Kym sa toccare le corde del cuore: che la musica sia la nostra passione o meno, i momenti in cui viene descritto il legame tra la protagonista e il suo Stradivari, la magia di due anime che diventano una cosa sola e insieme creano poesia, così come l’incapacità di affrontare la vita dopo la perdita di un pezzo di noi, parlano a tutti con grande intensità.