Gurdjieff. Viaggio nel mondo dell’anima
- Autore: Joe Santangelo
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
L’autore è Joe Santangelo, un romanziere e un saggista, che in questo volume, "Gurdjieff. Viaggio nel mondo dell’anima", ci parla dell’importanza e del significato del "salto di consapevolezza" per la società attuale. Ci racconta questo guidando l’attenzione del lettore con sillogismi ortodossi, utilizzando un linguaggio caro all’occidente e sdoganando i principi base della dottrina gurdjieffiana.
Le "Scuole di Quarta Via" sono sempre esistite, traggono origine da un approccio sincretico e sintetico delle tradizioni sapienziali e religiose. Gurdjieff parla addirittura di Egitto pre-sabbia, di Zoroastrismo, di Cristianesimo delle origini, di Gnosticismo Cristiano, Teosofia e Islam. Ogni epoca ha necessità di essere sollecitata, di ricevere uno "shock-addizionale", che le permetta di incanalare certe forze verso una ben precisa direzione di elevazione della spiritualità, della profondità del pensiero e della correttezza dell’azione.
Tutti i periodi bui della civiltà hanno usufruito di piccole o grandi rivoluzioni per accedere a un grado superiore di comprensione della realtà circostante, ma anche della funzione della socialità, della solidarietà e dell’amore. Tutte le grandi rivoluzioni sono più o meno correlate e finalizzate all’amore, sia esso inteso ordinariamente come solidarietà, condivisione e comunione dello spirito, sia inteso più etimologicamente come "assenza di morte" o nell’accezione più comprensibile di "assenza di paura". Ogni civiltà abita un’epoca, che presenta determinati limiti concettuali, spirituali, etici e morali. Ogni epoca ha la necessità di far convergere le proprie forze verso un "salto nella consapevolezza" per abbattere determinati pregiudizi e attestarsi a un grado di equilibrio più elevato.
La nostra civiltà richiede appunto un intervento di questo genere e mai come prima essa ha l’occasione di comprendere letteralmente il messaggio di Gurdjieff.
L’Uomo-Macchina è sempre esistito, ma oggi l’evidenza delle macchine, degli automatismi tecnologici, degli azionamenti e degli attuatori degli strumenti, dell’industria e della comunicazione ci permettono di percepire la portata dell’inconsapevolezza, la dimensione della trappola all’interno della quale siamo costretti per nostra stessa scelta e volontà. L’uomo ordinario è una macchina e va studiato come tale, nei suoi meccanismi elementari, se si vuole tentare una trasformazione.
È un essere incosciente e inconsapevole, Gurdjieff direbbe che si trova costantemente in uno stato di "sonno di veglia", una condizione in cui egli dorme, ma sogna di essere sveglio. In realtà egli non agisce, ma reagisce agli stimoli esterni: in realtà egli non ha la capacità di fare, bensì subisce costantemente il desiderio e i capricci del caso. In verità questo essere non ha un proprio "IO", perché non possiede il grado di essere, che a quell’IO compete, ma è costantemente governato da un’alternanza di piccoli IO contraddittori, incoerenti, capricciosi: ciascuno di essi è convinto di essere l’unico abitante di quel corpo fisico, si illude di essere il padrone e condanna tutti gli altri a un caos che determina problemi, dolore, ambiguità, fraintendimenti e dolore, fino al sopraggiungere della morte fisica.
Lo sviluppo asincrono dei centri primari dell’uomo determina il suo stato di incoscienza e il sopraggiungere di ammortizzatori che lo condannano a una condizione di esistenza poco decorosa e certamente inferiore a quella che gli spetterebbe per diritto naturale. L’uomo si identifica, mente continuamente a se stesso e agli altri, si lamenta costantemente ed esprime emozioni negative, ma soprattutto "considera esteriormente", ovvero pratica condotte e comportamenti ispirati all’aspettativa dell’altro, degli altri, dunque vive un’esistenza che non gli è¨ propria e spesso può trascorrere l’intera vita senza mai prenderne coscienza.
Tutto questo caos si proietta in ogni aspetto e declinazione della propria vita, sia individuale che collettiva: politica, religione, etica, morale, arte, tutto ne resta contaminato. La nostra epoca "come tutte le altre" ha bisogno di una rivoluzione del pensiero che dev’essere innanzitutto individuale, prima di poter essere estesa alla collettività. In questo senso il messaggio di Gurdjieff è non soltanto attuale, ma addirittura necessario. È una chiave elegante ed efficace per prendere coscienza del proprio stato di incoscienza, è una delle strade per comprendere che siamo prigionieri, ma ci offre anche un metodo per tentare la fuga. Tentativo mirabilmente riuscito di sollecitare l’attenzione e l’anima del lettore.
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