Oggi, 12 gennaio, Haruki Murakami compie 74 anni. Lo scrittore giapponese nasceva a Kyoto nel 1949, agli esordi del miracolo economico, ed è oggi l’autore del Paese del Sol Levante più letto e amato al mondo.
I suoi libri hanno una popolarità simile alla saga di Harry Potter, e di anno in anno il nome di Murakami viene menzionato dalle principali testate internazionali nella lista dei candidati più meritevoli del premio Nobel per la Letteratura. Ma sembra destinato a non vincerlo mai.
Del resto, non sono i premi o i riconoscimenti a decretare la fama di un autore, ma i lettori. E i romanzi di Haruki Murakami sono amati in tutti il mondo: tradotti in più di cinquanta lingue, hanno venduto milioni di copie diventando in breve tempo fenomeni bestseller. Tra i critici c’è chi lo disprezza ritenendolo uno “scrittore di consumo”, e chi invece esalta l’indubbia originalità della sua scrittura.
Ma qual è l’ingrediente segreto che ci fa amare la letteratura di Haruki Murakami? Sicuramente la qualità onirica del suo stile, che sembra muoversi sempre in bilico tra due mondi ed evocare atmosfere surreali. I romanzi di Murakami mescolano sapientemente la dimensione reale a quella fantastica, come nelle opere del premio Nobel Yasunari Kawabata, creando una trama intrigante capace di gettare nuova luce sulle emozioni e i sentimenti umani.
Nei libri di Haruki Murakami nulla è come sembra: tutto è un gioco di specchi proprio come negli psichedelici film di David Lynch. Ciò che più appassiona della sua scrittura sono tuttavia i suoi personaggi, dotati di un mondo interiore strabordante capace di inghiottire il lettore in un abisso di dubbi, riflessioni, paranoie, pensieri. I protagonisti dei libri di Murakami sono solitari, riflessivi, timidi e troppo sensibili, vengono feriti dalla ferocia della realtà e tendono a vivere in un universo tutto loro spesso fatto di solitudine e incomunicabilità.
La bellezza delle pagine di questo autore è data proprio dalla profondità delle riflessioni dei suoi protagonisti che sono tutti, nessuno escluso, degli implacabili osservatori e anche dei fini conoscitori dell’animo umano.
Quindi da dove iniziare per affacciarsi all’opera di Haruki Murakami?
Vi diamo 5 consigli di lettura.
Haruki Murakami: 5 libri da leggere
1. Norwegian Wood
Norwegian Wood, il cui titolo originale è Tokyo Blues, è il libro “cult” di Murakami. Molti si sono approcciati per la prima volta allo scrittore giapponese iniziando proprio da questo libricino dall’apparenza innocua, in realtà capace di dischiudere un mondo di travolgente intensità. Nel 2011 Norwegian Wood fu riedito in Italia da Einaudi e divenne un vero e proprio caso editoriale: tutti lo citavano, tutti lo leggevano. Ma non è una lettura dalla quale si esce illesi. È un libro doloroso e malinconico, che fa male, che ferisce. Tutti possiamo in fondo riconoscerci nei dubbi e nelle angosce del protagonista Toru, nel suo amore impossibile per Naoko.
La scrittura di Murakami ci trascina nell’anima fragile del suo Io narrante ma anche nell’universo, intimo e privato, di tutti coloro che lo circondano. In definitiva è un bel romanzo sulla memoria. Il titolo è tratto da una canzone dei Beatles, forse poco conosciuta, ma che dopo questa lettura non potrete fare a meno di amare.
Norwegian wood. Tokyo blues
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2. La ragazza dello Sputnik
Se avete amato Toru in Norwegian Wood amerete anche Sumire, la protagonista de La ragazza dello Sputnik. Si tratta di un libro breve, delicato e malinconico, che suscita molti interrogativi e offre pochissime risposte. L’intera storia è narrata dal punto di vista di un ragazzo senza nome, innamorato di Sumire, che racconta le vicende misteriose che avvolgono la vita della ragazza sino alla sua scomparsa. Sumire infatti ha un segreto: è innamorata di Myu, una donna più grande di lei, affascinante ed enigmatica, che tuttavia non può ricambiare il suo amore. Tutti i protagonisti sembrano affacciarsi in un vuoto siderale dato da una solitudine incolmabile. L’epilogo rimane avvolto nell’incertezza perché “dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altre che non conosciamo per niente.”
La ragazza dello Sputnik
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3. Kafka sulla spiaggia
Kafka sulla spiaggia è uno dei romanzi più famosi di Murakami, perché ci trasporta nell’atmosfera surreale e fantastica che è propria della sua narrativa. In questo libro troverete città abitate da gatti parlanti e cavallette che piovono dal cielo, il tutto annodato in una narrazione labirintica e a tratti claustrofobica che non vi lascerà scampo. Due storie si mescolano sino a intrecciarsi: i capitolo pari narrano la storia dell’anziano Nakata, che ha avuto un misterioso incidente da bambino ed è ora in fuga dopo essersi macchiato di un oscuro delitto; i capitoli dispari invece narrano di Tamura Kafka, un quindicenne che il giorno del suo compleanno decide di fuggire per scampare a una profezia di tipo edipico.
In queste pagine surreali Murakami in realtà concentra i principali temi filosofici trattati da Platone, Socrate, sino ad arrivare ad Hegel. Quello che ci appare come un elemento “fantastico” è un concentrato di speculazioni filosofiche capaci di modificare la percezione stessa della realtà.
Kafka sulla spiaggia
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4. Dance Dance Dance
Dance Dance Dance è puro stile Murakami: un romanzo labirintico che ci propone un autentico gioco di specchi, una trama convulsa, frammentaria, priva di senso apparente. Il protagonista è un giornalista freelance dall’impiego precario che vive alla giornata dopo che il suo matrimonio è naufragato. Un giorno decide di mettersi sulle tracce di una ragazza misteriosa che continua ad apparirgli in sogno. C’è un misterioso albergo, il Dolphin Hotel, immerso nelle nevi dell’Hokkaidō in cui è chiamato a iniziare un ballo dal quale non si potrà mai fermare. Tra i personaggi che popolano il Dolphin Hotel c’è anche il misterioso “uomo-pecora”, che sembra vivere tra due dimensioni parallele, la vita e la morte. L’ennesima prova che il non-sense apparente di Murakami racchiude in realtà una filosofia profonda che si trasforma in una parabola di vita.
Dance dance dance
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5. 1Q84
Il primo romanzo della celebre trilogia di Haruki Murakami, 1Q84, è anche il suo libro più onirico e destabilizzante. Bisogna essere pronti ad affrontarlo, approcciandosi alla lettura con la ferma consapevolezza di abbandonare ogni logica.
Il titolo è un omaggio voluto a 1984 di George Orwell, ma la “Q” del titolo cela anche un riferimento al punto interrogativo inglese, il cosiddetto question mark.
Nulla è come sembra in questo libro dalla trama diabolica. I protagonisti sono Aomame, un’assassina di professione che tuttavia agisce in nome della giustizia, e un professore di matematica con la passione della scrittura di nome Tengo. I due saranno coinvolti in una bizzarra avventura: Aomame sembra essere risucchiata in una dimensione parallela, il misterioso Mondo dalle due lune, mentre Tengo si trova ad avere a che fare con un libro, La crisalide d’aria, che sembra interferire misteriosamente anche con la sua vita. I destini dei due protagonisti scorrono paralleli sino al gran finale che li riunirà ricomponendo il chiaro disegno della storia.
1Q84. Libro 1 e 2. Aprile-settembre
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Ce n’è abbastanza per una maratona di lettura delle opere di Murakami, non credete? Diteci nei commenti qual è la vostra preferita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Haruki Murakami: 5 libri da leggere per scoprire lo scrittore giapponese
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Norwegian Wood la mia scelta.Un romanzo che sembra prenderti per mano e farti vivere sensazioni, le stesse della voce narrante. Linguaggio quieto e scorrevole al punto giusto, forse troppe descrizioni paesaggistiche, ma non guastano anzi rallentano l’andatura e danno il tempo a riflettere sui sentimenti e misurarsi.Lo sto leggendo con immenso piacere quasi arrivato alla fine.Bello