Homo sapiens. Una biografia non autorizzata
- Autore: Claudio Tuniz, Patrizia Tiberi Vipraio
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Carocci
- Anno di pubblicazione: 2015
L’abbiamo avuta vinta sulle altre specie viventi grazie a un cervello capace di produrre pensieri astratti. A un certo punto del nostro passato profondo, il nostro encefalo è aumentato di dimensioni è ha cominciato a ragionare anche per simboli, cioè a concepire “culture”, se non vi suona come grossa.
Dagli olduvaiani (ciottoli di felce scheggiata) utilizzati per macellare animali ai petroglifi, le incisioni rupestri con le scene di vita dell’homo sapiens. E’ stato in questo modo che abbiamo preso le distanze dagli scimpanzè. Ma anche dai Neanderthal, con i quali ci siamo trovati persino a convivere nell’Europa del Pleistocene. Attenzione quindi a non montarsi la testa: nei nostri geni sopravvivano tracce delle specie che ci hanno preceduto.
Serve ripetere: se ce l’abbiamo fatta, imponendoci alla lunga come razza padrona del pianeta, è stato in virtù della plasticità della nostra mente e della sua capacità di scovare “soluzioni di successo” al momento giusto. Quella del fuoco, per esempio, rivelatasi alla lunga come la più decisiva. Fine dell’inciso: sulla scorta delle scoperte scientifiche recenti, “Homo sapiens. Una biografia non autorizzata” (Claudio Tuniz, Patrizia Tiberi Vipraio, Carocci, 2015) fa le pulci - storia e contro/storia - ai nostri antenati vicini (si fa per dire) e lontani. Dai primi nuclei umani all’ultima era glaciale, una parabola evolutiva giocata spesso sul filo dell’estinzione. In poco più di 120 pagine il racconto “quotidiano” di uomini, donne e bambini della preistoria. La loro strutturazione in gruppi col tempo sempre più organizzati, i loro riti, la loro espressione artistica e musicale, fino alla genesi della violenza pianificata (sic!), prologo alla nascita della ricchezza e della disuguaglianza conseguente. Che se questa non vi basta come prova che non veniamo dalle stelle mi mangio il cappello come Rockerduck davanti all’ennesimo scacco di Zio Paperone (a proposito di “guerra del fuoco” e di corsa al denaro).
Aldilà della sua evidente caratura scientifica, il primo aspetto che colpisce di questo “Homo sapiens” è il modo con cui il discorso diacronico incrocia, dentro e fuori testo, quello sincronico, evidenziando il nocciolo ambiguo della natura umana, ideatrice e distruttiva al contempo: un occhio fisso al cielo uno all’abisso. L’altro aspetto del libro che mi preme sottolineare è la sua “democraticità” (leggi assoluta assenza di pedanteria), che lo rende fruibile trasversalmente: alla portata tanto degli studiosi quanto dei neofiti interessati all’argomento.
Claudio Tumiz è uno scienziato del Centro internazionale di fisica teorica di Trieste, Patrizia Tiberi Vipraio ha lavorato, fra l’altro, come docente di Economia internazionale presso l’Università di Udine. Verrebbe quasi da ringraziarli per questa “biografia non autorizzata”, che (ci) racconta, insegna, emoziona, fa riflettere, ma in surplace, senza quasi darlo a vedere. Bravi davvero.
Homo sapiens: Una biografia non autorizzata (Le sfere Vol. 103)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Homo sapiens. Una biografia non autorizzata
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Libro noioso per chi è esperto del settore (antropologia, Ecologia Umana, Etologia Umana, Evoluzione etc) e incomprensibile per chi non lo è.
Non didatticamente valido perchè sembra un miscuglio di "copia-incolla" senza un filo lineare , logico e comprensibile , spazia avanti e indietro nel tempo , con alcuni errori, disorientando il lettore neofita.