I miti greci in rima
- Autore: Ugo Vicic
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2019
La vena fantastica di Ugo Vicic, già insegnante elementare, tuttora attore e scrittore, non ha limiti. Spazia dalle fiabe alla mitologia, che sono sorelle, primordiale forma comunicativa tra gli esseri umani, dove primordiale è un aggettivo di grande apprezzamento.
Stanno a dimostrarlo gli studi di psicologia del profondo di Carl Gustav Jung, per il quale in ciò che è antico risiede la nostra verità, patrimonio indistruttibile, da preservare e soprattutto conoscere.
Tante volte l’ostacolo in questo scavo sta nella filologia, la lingua è viva, vale a dire mutevole, così un messaggio sapienziale che è anche sempre gioioso diventa poco comprensibile da un’era all’altra, nel passaggio dei millenni.
Va decodificato, reso accessibile. Alla velocità delle trasformazioni attuali segnate dalla tecnologia il linguaggio gergale dei giovanissimi, ad esempio, è estraneo ai loro nonni.
Vicic ha il dono di avvicinare le generazioni e i mondi. Lo dimostra questo suo piccolo libro delizioso I miti greci in rima (Piemme, 2019, pp 48, 2019), impreziosito dalle illustrazioni di Agostino Traini.
È destinato ai bambini ma ci riguarda tutti, dato che nell’intimo bambini restiamo, insegna Pascoli con il suo "fanciullino" creativo presente nell’interiorità, capaci di stupore e meraviglia.
La poesia, con il ritmo, con le rime se i poeti sanno ancora inventarle, con la tecnica spontanea delle associazioni, è il principale strumento di comunione, affascina e seduce, qualità che l’autore usa e manipola con maestria, con ironia, la stessa ironia posseduta da De Crescenzo, quest’ultimo come sappiamo l’ha usata in prosa, proprio rievocando la mitologia greca. Grazie a questi artisti ritorniamo alle radici della cultura mediterranea, culla della nostra civiltà.
Civiltà condita di visioni alte, come il personaggio di Ulisse dantesco, pur finito all’inferno purtroppo in tempi in cui un pagano non poteva entrare in paradiso, ma pure condita di crudeltà e guerre, ombra della natura umana.
Spesso crudeli e assai vendicativi
si dimostrano gli dei con i vivi;
e combinano ogni sorta di pasticcio,
quando agiscono soltanto per capriccio.
Come avviene nelle storie seguenti
dove i capricci appaiono evidenti.
Capricciosi gli dei, ma a loro uguali
sono spesso anche i miseri mortali...
Con tono scherzoso e rimato l’autore esprime la coincidenza tra uomini e dei: siamo fatti della stessa pasta, sostanza in essenza divina, che va comunque purificata qui sulla terra, in un processo alchemico di trasmutazione difficile, spesso doloroso, spesso rimasto incompiuto. La crudeltà non va rimossa ma vista.
Anche questo "scherzo" fantasioso, infine, ha una funzione catartica; il male osservato perde virulenza, fa aumentare il livello etico nell’osservatore, sia esso bambino o adulto. Anche gli dei, specchio dell’anima, devono liberarsi, dobbiamo liberarli dall’ombra del nostro creare sofferenza, tradimento, invidia, sadismo e quanto altro.
Ugo Vicic non smette di essere un educatore, virtù che gli è congeniale; privo com’è di saccenteria, diventa lui stesso uditore della sua voce interiore, che in noi risuona con leggerezza.
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