Il mosaico di ghiaccio di Lars Rambe

“Dapprima la luce, mille raggi scintillanti di sole che si facevano strada fino all’apertura del tunnel, un piacevole contrasto con il buio claustrofobico che lo circondava, seguito dal calore sul volto quando infine fu in grado di raddrizzare la schiena, una volta all’esterno. Poi l’ombra, il profilo di una figura che oscurava il sole. Quando vide di chi si trattava, sbarrò gli occhi.
I colpi furono assordanti. Lo fecero cadere prima all’indietro e poi di lato. Paralizzato, affondò nell’acqua fredda, trascinando giù con sé il kayak e la sua amata.”

A Strängnäs, si sta organizzando il Festival del jazz: la tranquilla cittadina non potrebbe essere più sgargiante e ben frequentata di così e invece tutto sembra andare storto.
Fredrik Gransjö, reporter d’assalto specializzato in cronaca nera e politica locale del Strängnäs Dagblad, è da poco diventato padre per la seconda volta ed è ancora in balia degli eventi che lo hanno travolto. Purtroppo, non può più permettersi di restare a casa per aiutare la moglie con Klara, la loro bimba di tre anni, e Hampus, il nuovo arrivato. C’è tanto lavoro proprio in vista del Festival, per di più avrà accanto una nuova assistente Emma Gibbons.
Marcin Szalas, noto criminale polacco, evade dal carcere di Bondhage, con una fuga sanguinosa e spettacolare, grazie alla complicità di Jimmy Phil, un ladruncolo con il sogno di diventare un pilota di rally. Insieme si impegnano a fare un grande colpo nonostante le avversità prodotte dal Klan, organizzazione criminale di Eskilstuna.
È solo il primo episodio di una macabra catena di eventi destinati a seminare il terrore tra la popolazione e a gettare nel panico la città.
Fredrik Gransjö si ritrova insieme alla sua nuova assistente ad indagare su una serie di vicende che, apparentemente, sembrano non avere punti di contatto, ma, nella realtà, basta andare un poco più a fondo, per capire che c’ è un mosaico da ricomporre.

Dopo “Incubo bianco”, Lars Rambe, avvocato e scrittore svedese, con “Il mosaico di ghiaccio” (newton Compton, 2011) non ci propone un vero thriller nordico, ma piuttosto un noir dove i veri protagonisti sono i “cattivi”, che riescono a scindere il loro lato criminale da quello sentimentale. Molta attenzione è posta sui personaggi femminili in combutta con i “cattivi” e sul modo in cui la giustizia riuscirà a prevalere.
L’autore è molto descrittivo sia per quanto concerne i luoghi che per i personaggi, di cui crea una galleria all’inizio del libro. La storia è molto originale, ma forse andava spinta un po’ di più.