Ieri sera sono andata al cinema ritrovandomi in mezzo ad un fiume di bambini che come me volevano vedere “Il Piccolo Principe” di Mark Osborne. Sono grande e ho letto il libro di Antoine de Saint-Exupery almeno un centinaio di volte. La mia esperienza di lettura del libro è stata tra le più varie che si possano immaginare. L’ho letto in ogni condizione possibile: in montagna, nei campi estivi parrocchiali, al mare, la sera prima di dormire e c’è quella volta, la più importante, in cui l’ho letto a mia nonna, nell’ultimo mese della sua vita. La vidi meravigliarsi soprattutto nell’episodio della volpe. Quindi è facile intuire come sono arrivata ieri davanti al super schermo della sala del cinema!
Ho riconosciuto subito la bambina, trovando una profonda somiglianza fisica con la bambina che sono stata tanti anni fa: il cerchietto in testa, i capelli neri a caschetto con la frangetta, il maglioncino con la camicia e la gonna a quadri, il sorriso buffo e storto... così somigliante che il sussulto davanti all’immagine è stato colto pure da mio marito! Poi la mamma perfetta che ama a modo suo ma profondamente, l’aviatore, la volpe, il Piccolo Principe che non mi aspettavo di vedere in quella nuova veste. Tutto preciso, tutto come è nel libro, tutto così estremamente diverso da aver scombinato i miei piani. Sì, perché in fondo io un piano lo avevo, credevo di trovare conferme a quel che già sapevo e in un certo senso le ho trovate, ma non immaginavo potessi sentirmi come dentro a una prima volta, quindi in preda all’emozione, alla meraviglia, alla sorpresa, a nuovi sentimenti nati da una visione diversa di una cosa conosciuta.
Come fosse stata la prima volta mi sono commossa e la commozione ha fatto crescere improvvisa la speranza. Ho sperato e spero in cose che dimentico spesso, quelle invisibili, quelle che stanno dietro alle apparenze, quelle silenziose e che, nel rumore del mondo e delle opinioni continuamente espresse, si perdono. Spero in quelle stelle lontane, nel loro luccichio. Brillano, tremano e quel tremore è un sorriso, il riso delle persone che ho amato e lassù, da qualche parte, pensano ancora a me, come io penso a loro. Andate al cinema a vedere “Il Piccolo Principe”, portateci un amico, un figlio, un nipote, il nonno, la mamma, il vicino di casa, il vostro compagno, vostra moglie. Gli farete una dichiarazione d’amore, una tra le più belle e indimenticabili di cui siete capaci.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il Piccolo Principe” al cinema: come fosse stata la prima volta
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