

E se la neve cadesse dalle ali immacolate degli Angeli?
Può accadere quando l’estro di un grande poeta incontra il candore dei bambini.
“Fior di neve” è una delle poesie più tenere del Canzoniere di Umberto Saba, solo pochi versi, ma pervasi di una rara dolcezza e carichi di immagini suggestive, tali da rendere con eccezionale efficacia ciò che l’autore intende comunicare al lettore e cioè che la natura e i fanciulli sono tesori che si somigliano, si capiscono, si intersecano e si compenetrano.
Senza la forza rigeneratrice dell’una e la purezza degli altri saremmo condannati ad un mondo arido e buio. Ed è così che anche un paesaggio desolato può tornare a nuova vita, proprio come accade nel componimento: analizziamo il testo da vicino.
“Fior di neve”: testo della poesia di Umberto Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli,
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
“Fior di neve”: la parafrasi
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi spogli
senza fogliame né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche (pure, candide).
Allora scrollarono le ali stanche di volare
e da esse caddero leggeri leggeri
fiocchi di neve simili a fiori
“Fior di neve”: analisi e significato del testo
La magia della neve attraverso gli occhi ingenui dei bambini - Celebre per la sua capacità di saper cogliere la poesia nella semplicità del quotidiano, in Fior di neve Saba ci propone un inno alla bellezza e all’innocenza attraverso la descrizione della neve che cade dal cielo e silenziosamente si posa a terra.
Come sempre l’artista triestino non si ferma all’apparenza, quindi non si limita ad ammirare lo spettacolo che si distende dinanzi ai suoi occhi rapiti, bensì ne trae spunto per una profonda riflessione sulla natura e sulla purezza dell’età infantile, elementi in grado di infondere gioia e capaci di trasformare qualunque bruttura in splendore.
All’inizio della poesia ci troviamo di fronte ad un tipico paesaggio invernale, brullo, senza fiori e disseminato di alberi spogli, un insieme che restituisce un’immagine di sconsolata aridità, nonché di velata tristezza e malinconia.
Tutto cambia quando gli Angeli, dal cielo, leggono nel cuore dei bambini il loro amore per le cose bianche e così, scrollando le ali stanche per il volo, lasciano cadere i fiocchi di neve, che coprendo di un impalpabile manto candido il terreno, gli infondono una nuova vitalità conferendogli al contempo un aspetto da favola.
Per riuscire a trasmettere il senso di meraviglia e di innocenza in pochi versi, che fra l’altro si caratterizzano per l’estrema brevità, l’autore si serve di immagini semplici ma potenti e di una struttura metrica irregolare scandita da un ritmo lieve, che aiutano a riprodurre visivamente e foneticamente la tenuità dei fiocchi che cadono.
Nelle sinestesie fior di neve e fiorita neve, a inizio e fine del testo, si racchiude gran parte del significato della poesia, dove la neve non è affatto la sostanza gelida e statica che ci si aspetterebbe ma, al contrario, l’elemento vitale che da una parte testimonia l’eterna capacità rigeneratrice della natura e dall’altra risveglia lo stupore nel cuore dei più piccoli.
Il suo effetto rivitalizzante sull’ambiente e sull’animo umano è lo stesso dei fiori primaverili, che con i loro colori e i loro profumi ridestano paesaggi e sentimenti sopiti.
E così, ancora una volta, il poeta friulano ci ammalia con la sua complessa semplicità e ci regala una raffigurazione lirica incredibilmente vivida ed evocativa che, fra l’altro, possiede anche il pregio di farci tornare un po’ bambini, a quando trepidanti aspettavamo la neve come una festa per non andare a scuola e giocare con gli amici.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Fior di neve” di Umberto Saba: la poesia dedicata alle meraviglie della natura e magia della neve
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