Il cimitero degli impiccati
- Autore: Antonino Fazio
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
È stato appena pubblicato sotto forma di ebook da Libro/Mania, giovane realtà editoriale da poco affacciatasi sul mercato, il romanzo di Antonino Fazio “Il cimitero degli impiccati”, finalista al Premio Alberto Tedeschi del 2013, la più importante competizione letteraria per ciò che riguarda il giallo italiano.
L’autore, non nuovo a questo tipo di risultati essendo entrato già un’altra volta nella rosa dei finalisti al Premio Tedeschi e due volte al Premio Urania, ci propone un giallo di ambientazione moderna condito con atmosfere gotiche e vissuto in una Torino descritta senza fronzoli.
Il punto di partenza sono due morti: la prima in apparenza naturale, la seconda senza dubbio un omicidio, istrionico e sorprendente.
Due morti, due coppie di investigatori. La prima è formata dall’ispettrice Silvia Longo, già apparsa nel racconto “Un mestiere come un altro” pubblicato nel n. 33 della rivista Writers Magazine Italia, e dal giovane agente Rizzo, che avrà il suo bel daffare nel tenere testa a un simile superiore.
Non è facile lavorare con Silvia Longo, sessantenne disillusa che si autodefinisce “una vecchia acida”, relegata a occuparsi di indagini di poco conto. Come quella di un vecchietto morto d’infarto al supermercato: quale indagine potrebbe essere più insignificante? Eppure Rizzo, impegnato a cercare di fare buona impressione in quello che considera il suo primo “caso”, ce la mette tutta per darsi un tono da investigatore. Silvia, donna dal carattere spigoloso, ferita da una vita scivolatale addosso e svanita senza gioie, non si lascia impressionare facilmente ma è un buon poliziotto, l’ultimo di una lunga serie di personaggi stanchi, cinici e afflitti che il giallo italiano ci ha elargito nel corso degli anni, persone talmente impregnate di umani difetti da giocarsi, a volte, l’empatia con il lettore.
Ma non è così per l’ispettrice Longo. È difficile trovarla simpatica, eppure l’umana vicinanza che il lettore prova per lei scaturisce molto prima che l’autore ci introduca nella tristezza delle sue vicende personali. E mentre l’agente Rizzo imparerà molto sul mestiere del poliziotto, davanti ai nostri occhi si impone la fragilità umana, nel suo semplice sforzo di esistere.
Poi c’è il secondo morto, un omicidio con cui l’autore si è cimentato in una delle situazioni più classiche del giallo tradizionale: il delitto nella camera chiusa, reso celebre da John Dickson Carr.
Un delitto che si inserisce perfettamente nella cornice di quella Torino che da anni si è fatta la nomea di “città del mistero”. Un uomo viene trovato strangolato con un nodo scorsoio nella camera da letto dell’antica “casa del boia”, situata vicino al Cimitero degli Impiccati, luogo realmente esistente, sul quale si vocifera pesi un vecchia maledizione. Naturalmente la stanza era chiusa dall’interno e solo la vittima aveva la chiave.
Qui entra in scena la seconda coppia di investigatori, alquanto singolare. A condurre l’indagine è Sandro Trocca, poliziotto relegato in archivio a causa di un incidente, assistito da Mauro Breccia, investigatore privato e… unico indiziato dell’omicidio. Sarà solo il fiuto di Trocca che darà a Breccia la possibilità di discolparsi partecipando all’indagine.
Seguendo passo per passo il filo che l’autore, con un linguaggio asciutto e lineare, dipana davanti ai nostri occhi, assisteremo a inquietanti rappresentazioni teatrali all’interno dello storico cimitero, sospetti riti vudù ed esercizi deduttivi degni della migliore tradizione investigativa. Poiché le due coppie improvvisate a un certo punto si incontreranno e le due indagini potrebbero diventare una sola.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il cimitero degli impiccati
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