Il colore del mare in tempesta
- Autore: Karen Viggers
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2012
Il faro di Bruny Island è lo specchio del sentimento di solitudine di una donna. “Amo i luoghi selvaggi, il vento, la pioggia, la solitudine. Per questo mi piacciono i fari così remoti, isolati, bellissimi... ” ha dichiarato la scrittrice.
L’australiana Mary Marton, intuendo che la fine dei suoi giorni era prossima, aveva deciso di compiere un viaggio nella memoria ritornando nei luoghi che l’avevano vista felice, nella selvaggia e ventosa Bruny Island. Qui, nelle spiagge incontaminate dell’isola nell’”unico posto in cui Mary si sentiva a casa”, il pensiero riandava al periodo della sua giovinezza, quando viveva nel promontorio di Bruny insieme al marito Jack, guardiano del faro (“un uomo difficile da conoscere”), e ai loro figli Jan, Tom e Gary. Nel cottage a Cabin Bay di fronte “all’immensa distesa di sabbia dorata” di Cloudy Bay, Mary contemplava il cielo ricordando l’uomo che aveva bussato alla sua porta a Hobart alcuni giorni prima con una lettera in mano. “Devi darla a lui”. In quell’istante la donna che era sempre stata fiera della propria forza si era sentita debole e indifesa, perché “negli occhi di quell’uomo era racchiuso tutto ciò che non era stato fatto, tutto ciò che era rimasto taciuto”. In compagnia della propria solitudine, ora Mary avrebbe potuto ricordare ventisei anni di vita condivisi con Jack al faro.
“Si sarebbe riunita a lui, avrebbe rivissuto i bei tempi, i primi giorni, quelli in cui il loro amore aveva cominciato a prendere forma e la loro unione era stata suggellata”.
Il faro nascondeva però un segreto che stava per essere rivelato.
“Il pensiero della lettera le tornò alla mente, facendola rabbrividire. Poteva stravolgere tutto. Il rapporto con la sua famiglia”.
Pubblicato da Newton Compton nel 2012, Il colore del mare in tempesta (Titolo originale: The Lightkeeper’s Wife), successo internazionale tradotto in cinque paesi, è dedicato alla nonna dell’autrice: “una donna di cuore, fonte di ispirazione, che non è la Mary Mason di questa storia. È stata comunque una donna umile, bella e generosa, fonte di grande ispirazione nella mia vita”. Con uno stile vivido ed emozionante, l’autrice traccia il doloroso e consapevole percorso esistenziale di Mary “un personaggio di grande forza e profondità che mi ha insegnato tanto” e quello del suo figlio prediletto, Tom “il più sensibile, quello più esposto ai sentimenti più profondi e alle offese più dolorose”.
“Nel mio libro ho cercato di esplorare il lato oscuro dell’isolamento, il modo in cui influenza la vita della gente, le relazioni e la psiche. In particolare, il matrimonio di Mary è diventato per me un viaggio alla scoperta della forza straordinaria delle donne, e mi ha fatto comprendere gli sforzi che spesso si devono fare per tenere unita la propria famiglia”.
Il paesaggio si fonde con le complesse personalità dei personaggi, basti pensare alle sensazioni che prova Mary a contatto con la natura indomita dell’isola. Tom è attratto dall’Antartide dove aveva lavorato dieci anni prima come meccanico diesel presso la Stazione Davis. Tra i ghiacci perenni di questa terra l’uomo aveva percepito il suono del silenzio “un dolore potente e assordante, che raggiunse la profondità della mia anima. Era quello, per me, l’Antartide”.
Un grande amore impossibile da vivere, l’eterno scontro tra le ragioni del cuore e i doveri che un matrimonio impone nonostante gli aneliti dell’anima sono i punti di forza del volume nel quale emerge la figura, il coraggio e il sacrificio della moglie del guardiano del faro.
”La mia vita era vasta e selvaggia, e chi può conoscere il mio cuore? Laggiù in quella giungla dorata, cammino da sola”. Judith Wright da A Human Pattern: Selected Poems.
Il colore del mare in tempesta
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