Il diamante sgretolato
- Autore: Stefano Manini
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
1 ottobre 2017: “Sparatoria davanti a un casinò di Las Vegas: almeno 50 morti e 400 feriti”. La metropoli del Nevada dista quasi 10mila km da Mantova, ma la notizia provoca una violenta reazione emotiva nel dott. Davide Piccolini, manager d’azienda trentanovenne protagonista del romanzo di formazione Il diamante sgretolato, dell’Editoriale mantovana Sometti (2020, 280 pagine). È il titolo d’esordio di Stefano Manini, già dirigente di una multinazionale e anche lui enfant della città dei Gonzaga, appassionato di viaggi, attento alle culture differenti, attratto dalla spiritualità e dai nuovi stili di vita.
Il sanguinoso episodio di cronaca citato in avvio è realmente accaduto. Per motivi imprecisati, un uomo d’affari di 64 anni ha sparato da una camera d’albergo contro la folla raccolta in Las Vegas Strip per un concerto country serale. L’uomo, suicida dopo la strage, ha maneggiato 23 armi da fuoco diverse, colpito e ucciso 58 vittime e ferito oltre 500 persone.
L’evento drammatico sconforta Davide, destando allo stesso tempo ricordi lontani e cari, che lo riportano agli Stati Uniti di nascita e all’amato bisnonno mantovano Carlino. Lo aveva conosciuto solo all’età di 14 anni, ma era diventato una guida morale fondamentale per il giovanissimo cittadino del mondo, appena trasferito a Mantova in uno dei tornanti della vita dei genitori, artisti di una rock band.
Il padre, Cristiano, era partito per gli USA per dissapori col papà e aveva conosciuto Luna. Da loro era nato Davide, nel 1978, a Madrid, cittadina del New Mexico, Stato nordamericano meridionale a nemmeno dieci ore d’auto da Las Vegas, Sin City, la città del peccato, dov’era stato più volte al seguito dei genitori impegnati nei concerti.
Nel 1992, quando Cristiano Piccolini, abbandonato col ragazzo dalla moglie, aveva deciso di tornare dagli States nella sua Mantova, l’adolescente Davide aveva scoperto il nonno del padre e si era legato a quell’antenato tanto originale, di grande cultura e ampie vedute. Proprietario di una rinomata polleria in centro, Carlino aveva 77 anni e una visione aperta sul mondo, convinto che la storia e la filosofia potessero servire a conoscere gli uomini e a farsi un’idea del futuro dell’umanità.
Attratti reciprocamente, l’anziano vigoroso e distinto e il piccolo yankee vivace e curioso ma allo stesso tempo modesto e trasparente si erano sentiti ed erano diventati inseparabili. Il bisnonno fa conoscere Mantova al nipote, la sua storia, le sue bellezze artistiche e architettoniche. Gli impartisce lezioni morali preziose, improntate ai più alti valori umani universali, oltre a quelle di latino e greco, utili in vista della maturità classica. Fa ricorso anche al racconto di vicende esemplari. Una è quella di Giorgio Perlasca, il commerciante comasco che si è finto console spagnolo a Budapest e ha salvato la vita di migliaia di ebrei, uomini donne e bambini, sottraendoli alla caccia dei persecutori nazisti. Alla domanda “perché lo hai fatto?”, rispondeva con naturalezza che non avrebbe potuto fare niente di diverso, davanti alla violenza e a gente massacrata senza un motivo che non fosse l’odio.
Rivivono altre figure fondamentali nella sua crescita: la compagna di scuola Daniela, zie, zii e altri familiari. Dalla Mantova’s story si torna agli anni precedenti negli Stati Uniti. Nei ricordi del Davide adulto spicca un altro mentore esemplare, padre Belisario, francescano del capitolo di Santa Fè, trasferito nella parrocchia di San Josè nel New Mexico.
Il religioso lo aveva accompagnato nei poveri luoghi di culto di quello Stato, tanto più modesti delle grandi cattedrali, spiegandogli che un uomo in miseria o uno spirito semplice si sentono a loro agio in una casa del Signore disadorna, mentre possono provare soggezione in una chiesa enorme, impreziosita da ricchi decori e splendide opere d’arte.
A mo’ di replica serena, il bisnonno gli faceva notare ch’è anche vero che abbellire un edificio religioso valorizza l’importanza per la comunità e la solennità del luogo di culto. Le immagini sacre riescono ad ispirare devozione.
C’è spazio quindi nel romanzo per le bellezze artistiche della città dei Gonzaga e per quelle paesaggistiche dei dintorni. Si parla anche del Mantova Calcio “miracolo” di patron Zenesini.
Un ritorno-viaggio negli Stati Uniti anticipa la maggiore età di Davide. Seguiamo la sua maturazione, impariamo insieme a lui che ciò che siamo è determinato dalla coscienza e dall’inconscio, individuale e collettivo. Si nasce tutti uguali: lo splendido diamante, il povero carbone e la poverissima grafite sono costituiti dagli stessi atomi di carbonio, a fare la differenza è come quegli atomi sono legati tra loro.
A distinguere un uomo da un altro è il rispetto dei valori. Non esistono buoni e cattivi, ma persone che compiono azioni buone e persone che ne commettono di cattive.
Il diamante sgretolato
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