Il giallo del coronavirus. Una pandemia nella società del controllo
- Autore: Sonia Savioli
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Che cos’è il coronavirus? È veramente letale o i morti sono morti perché curati in modo errato? Sono veramente utili le mascherine? Quali danni portano? Fanno affluire meno ossigeno al cervello, acidificando l’organismo, causa questa di molte patologie, cancro incluso? Non siamo nati con un bavaglio, quindi tenerlo addosso 4/5 ore di seguito non può essere la stessa cosa che respirare senza. Per di più, il virus è una nanoparticella tanto minima che penetra comodamente nella trama della mascherina.
Il vaccino anticovid è un soluzione per frenare il contagio? Un virus così mutageno potrà essere debellato con il vaccino? È della stessa famiglia del raffreddore, non dobbiamo dimenticarlo, e per il raffreddore non esisterà mai un vaccino.
A tanti quesiti risponde con una ricerca seria il libro appena uscito di Sonia Savioli Il giallo del coronavirus (Arianna Editrice, 2020), dal sottotitolo conturbante: "Una pandemia nella società del controllo". La prefazione è del dottor Stefano Montanari e già qui veniamo a sapere da lui che il virus in realtà non è mai stato isolato; ne esistono diversi tipi, alcuni sono del tutto innocui e il tampone dà affidabilità zero perché non li distingue uno dall’altro e non individua il tipo pericoloso.
Soltanto con la buona volontà e il coraggio di alcuni medici che hanno effettuato le autopsie sui cadaveri, contravvenendo alle direttive che vietavano di effettuarle, abbiamo saputo che per le persone infette con focolai attivi la malattia sviluppata non era polmonite ma tromboembolia polmonare, per la quale la somministrazione di ossigeno puro è fatale. La cremazione è stata un modo di far sparire le tracce di questi errori.
Savioli offre una cronaca dei mesi scorsi della situazione italiana e internazionale circostanziata, addirittura giorno per giorno. Sottolinea che
"Si continua a morire di cancro, di infarto meno perché, fatto il tampone, risulta coronavirus. Non sarebbe sufficiente per mantenere alta la paura e condizionare i comportamenti della massa."
In Italia siamo stati segregati e l’economia è paralizzata, il ceto medio duramente colpito. E sembra un piano organizzato dalla grande finanza mondiale.
Per esempio il 21 marzo, primo giorno di primavera, altrove si registrava:
"Hanno chiuso i negozi, in Baviera e in un altro Land, ma la gente può uscire come al solito e le industrie lavorano. [...] In Iran, dove ora cominciano le vacanze di primavera, la polizia ha calcolato che un milione e duecentomila auto sono partite per località di vacanza o per andare dai parenti. [...] È comunque confortante sapere che in altri Paesi c’è ancora libertà."
Troviamo una lunga lista di nomi di singole persone e di enti "filantropici", banche, multinazionali, tutti interessati alla ricerca sanitario-farmacologica insieme alla rivoluzione cibernetica, veicolata dalla "pandemia" da coronavirus. L’autrice si chiede:
"Non è fantascientifico anche il fatto che affermino di volere l’identità digitale per il bene dei poveri?"
Si tratta di un grande affare colossale nelle mani di pochi che gestiscono l’economia mondiale. Ma altri sono i pericoli non la pandemia, per il pianeta e per tutti gli esseri che lo abitano, uomini e animali:
"Mari e oceani a causa della plastica stanno soffocando, e così fiumi, laghi, terre e il nostro sangue e i nostri organi. Chi se lo ricorda più. La pandemia è il trionfo incontrastato della plastica: mascherine sintetiche, guanti usa e getta, scafandro e calosce usa e getta, schermi di plexiglass."
L’economia mondiale è analizzata con occhio critico. Inoltre l’autrice presenta documenti che attestano quanto la pandemia sia stata programmata già dal 2010 per l’attuazione della "quarta rivoluzione industriale", quella tecnologica. Costi quel che costi. La gente bloccata in casa ha aumentato vertiginosamente l’uso di internet. L’industria digitale fa crescere paurosamente i rifiuti tossici. Nei programmi c’è la sostituzione del lavoro umano con l’intelligenza artificiale. Persino
"La sostituzione dei medici di base e dei farmacisti con programmi-protocolli digitali e droni per la consegna dei farmaci; i piccoli e medi agricoltori devono sparire per lasciare ovunque il posto a un’agricoltura intensiva su grandi superfici, supermeccanizzata e digitalizzata."
Bisogna cambiare questo presente e futuro previsto e programmato. La povertà aumenta. Sono decenni che lo predicano i "Beati costruttori di pace" il cui motto è "Quando l’economia uccide bisogna cambiare".
Questa la profezia di Savioli:
"Il capitalismo globale si sfracellerà nel precipizio della devastazione ambientale e climatica. Ma sarebbe meglio per tutti se lo sfracellassimo prima noi, perché nel precipizio, se no, ci finirà la gran parte della vita del pianeta, e noi con essa."
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