Alessandro Siani non è l’erede di Massimo Troisi. Alessandro Siani è l’erede di Massimo Troisi, De Filippo e Totò messi assieme.
Sapete quando dopo la visione del film rimani seduto in poltrona e sorridi mentre scorrono i titoli di coda? Beh, a me è successo questo con l’ultimo film di Alessandro Siani. Sono rimasta estasiata da Il giorno più bello del mondo.
È un film magico, vero e pieno di amore puro.
Arturo Meraviglia (interpretato da Alessandro Siani) è proprietario del teatro di famiglia che suo padre ha costruito con tanto amore e passione; definiva gli artisti che si esibivano "artigiani di gioia". Donare gioia al pubblico era la missione del teatro.
Ma tra la crisi e l’incapacità di tenere su tutta la baracca, il teatro fallisce. In "aiuto" ad Arturo arrivano, tramite una grossa eredità, due bambini: Rebecca (Sara Ciocca) e Gioele (Leone Riva). Se la prima è spigliata, intelligente e per niente una bambina della sua età, Gioele è timido, occhi azzurri, biondo e da quando sono morti i suoi genitori e non parla. Ma ha un dono magico, ha il potere di spostare gli oggetti ovunque lui voglia e questo potere viene sfruttato alla grande.
Questi due bambini non risolvono solo i problemi del teatro, ma saranno una magia per la vita di Arturo e lui per la loro. Incontrerà Flavia (Stefania Spampinato), una scienziata, che vuole studiare la capacità intellettuale di Gioele e per un gioco del destino i due inizieranno ad innamorarsi.
Il giorno più bello del mondo è un film diviso in due parti, mi spiego meglio. Se la prima parte è allegra, divertente e magica, la seconda, come ogni favola che si rispetti, porta con se qualcosa di oscuro. Ci sono i buoni e ci sono i cattivi.
Ma dentro questa favola è presente un’altra favola, quella raccontata da Arturo ai bambini.
Siani ha raccontato che nel copione era presente e scritto solo un minuto e mezzo di questa storia, ma invece il nostro regista e protagonista ha narrato poi quasi 5 minuti di favola e siccome le risate dei bambini erano vere, il minuto e mezzo è stato cancellato e i restanti 5 sono rimasti nel film. Siani ha preferito tenere questo momento di leggerezza e spontaneità del rapporto, evidente, che si era creato sul set e fuori tra lui e i bambini.
Il film finisce come è iniziato, con la stessa scena, solo con trent’anni di differenza. Questa si chiama magia. Chi va al cinema, posso garantire, non rimarrà deluso. Non a caso è campione d’incassi dopo solo pochi giorni.
Quarto film da regista per Alessandro Siani, che cura la regia, la scrittura e il montaggio, per una pellicola in cui è un attore, regista e Artista artigiano (per citare il suo film) completo.
Attore poliedrico che con i suoi occhi color mare può portare la comicità e l’intensità di una frase dove vuole, trovando sempre uno spazio nel cuore delle persone.
Alessandro Siani non è più un "regista abusivo".
Vabbé, quindi eravamo in parti diverse del mondo, ma sognavamo la stessa cosa!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il giorno più bello del mondo: il teatro protagonista nel film di Siani
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