Il libro dei segreti rossi
- Autore: Albert Espinosa
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2016
Albert Espinosa, autore ormai conosciuto a livello mondiale per le sue pubblicazioni a sfondo autobiografico, ci regala, per la fine del 2016, “Il libro dei segreti rossi” (Salani, 2016), un insieme di pagine colme di pensieri che lo scrittore porta nel cuore da tanti anni e che, di certo, sono anche frutto della profonda maturazione dovuta alla sua dolorosa esperienza di vita.
L’autore, fin da piccolo affetto da cancro, trascorre l’adolescenza e la giovinezza nelle corsie degli ospedali e la vita lo mette a dura prova: in seguito alla malattia perde una gamba, poi un polmone e una parte del fegato ma lui non si arrende, non si lascia andare. A ventiquattro anni, dopo dieci trascorsi in ospedale, ecco la guarigione: quasi un miracolo agli occhi di tanti fra coloro che gli sono stati accanto ma anche ciò in cui Albert ha sempre creduto.
L’ultima pubblicazione, come si può leggere nel prologo stesso
“Non è soltanto un libro. Scrivere queste pagine è stata una necessità. Nella vita ci sono dei segreti che hai bisogno di raccontare perché nessuno li condivide. Quando nasci nessuno ti consegna un manuale sulla vita e nemmeno le istruzioni per essere felice e vivere su questo pianeta”
Albert Espinosa rende i lettori partecipi del suo mondo interiore, di quel filo ininterrotto di pensieri semplici ma più saldi della fune d’un rocciatore perché lo hanno condotto in vetta, facendogli superare le mille e mille asperità della vita.
Con grande generosità ma anche con semplicità, l’autore apre il proprio animo per far conoscere tutti quei piccoli segreti che possono cambiare e magari cancellare pensieri tristi e distruttivi presenti in chi soffre e generatori di ulteriore sofferenza.
Il libro è diviso in tre parti: la prima racchiude i consigli per esser felici, la seconda quelli per vivere meglio e la terza “…le forbici dolci”, quegli strumenti che a volte, in cucina, tagliano il contenitore di qualcosa di buono, magari un cibo particolarmente prelibato. E allora, ogni volta che si sente il loro tintinnio, ecco si ripensa alla dolcezza, alla delizia e ci si rasserena. Le “forbici dolci” non son altro che un insieme di citazioni, pensieri e consigli che l’autore dà ai lettori per rendere ancora un po’ più lieve la vita.
Il grande tema che Albert Espinosa affronta è quello della felicità. Tutti ne siamo continuamente alla ricerca ed è qui che compiamo il più grosso errore. Spesso la vita ci mette a dura prova e perdiamo qualcosa, qualcuno o addirittura noi stessi. Ma, per l’autore
“PERDERE equivale a VINCERE”
perché la vita va vissuta profondamente, come una continua opportunità e non, come afferma lui stesso, come quei “giocatori di tennis da fondo campo”, quelli che restituiscono la palla senza il minimo rischio, senza idea di cambiamento. Tanta gente è così nella vita e… si accontenta o accetta con tristezza e frustrazione un’esistenza poco piacevole. Per Espinosa non è così: bisogna essere, sempre traendo spunto dal tennis, sport di cui era appassionato suo padre che ora non c’è più e che è il vero ispiratore di questo libro, “giocatori di rete”, quelli che battono la palla prima che tocchi terra usando intuizione e velocità. La vita va affrontata, respirata, anzi, come dice l’autore “inspirata” perché ogni alito, ogni soffio è già di per sé vita.
Cosa c’è di più importante al mondo? La felicità, quella che tutti rincorriamo ma che non esiste nel senso da tanti inteso. Noi ci affanniamo per un attimo di gioia ma ciò che conta è la quotidianità. Cosa ci si aspetta dall’autore se non il detto “Essere vivo è essere felice”? Parrebbe scontato in uno che ha avuto il cancro e la vita l’ha riacciuffata così, all’ultimo istante, ma forse ha ragione lui che ha imparato a non curarsi del futuro perché chi pianifica è già infelice, tutto preso com’è da progetti che non si sa quale esito potranno avere.
“Pianificare è l’antifelicità”.
Una vena di puro ottimismo pervade il libro che non è d’un uomo qualunque: Albert Espinosa scrive riflessioni che s’avvicinano alla filosofia e alla psicologia ma che hanno molto di autobiografico. Parla di colui che è dentro di noi, del nostro “bambino interiore” pieno di dubbi, paure, complessi, sogni e desideri e al quale dobbiamo rivolgerci: un “alter ego” in persona che ha necessità continua di dialogo, di rassicurazioni. Nel libro l’autore ci offre anche “le chiavi” per non creare noi stessi i problemi o per affrontarli in maniera decisamente diversa da come di solito facciamo. L’entusiasmo pervade ogni pagina e il mondo non è paragonato, come fanno tanti, ad una scuola ma ad un cortile perché la vita è gioia e c’è sempre occasione per divertirsi. Tutto questo sembra retorica, e per qualcuno forse lo è ma, per altri, può divenire insegnamento di vita. Quanti consigli si leggono in quelle pagine! Cose semplici e difficilissime allo stesso tempo come
“accettare di sbagliare”, “dimenticare tutto e tenere solo l’essenziale”, “vivere nel presente” e “imparare a morire per imparare a vivere”.
Frasi dal contenuto importante e anche un po’ indigesto per tanti, ma la lettura del libro si rivela l’ulteriore occasione per guardare in noi stessi e, magari, prenderci cura di noi in maniera diversa e decisamente inusuale.
Il libro dei segreti rossi
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