Il maestro di Quintodecimo
- Autore: Maria Collina
- Anno di pubblicazione: 2018
“Il maestro di Quintodecimo” (Fazi 2018) di Maria Collina già autrice di “Prendi le mie mani” (Multimedia 2016), racconta la straordinaria parabola di vita del padre dell’autrice, Guerrino Collina (Hamilton, Canada 1918 - Ascoli Piceno 1976).
“... Mediante una ferrea volontà si può vincere ogni sofferenza e ogni menomazione”. Di ciò era convinto il protagonista di questo libro che narra la vera storia di un uomo, che trovò la forza di stravolgere la sua “immane sventura” fino a diventare uno dei migliori maestri del nostro Paese, nonché un valente artista disabile. Se è vero che al dolore non si può sfuggire, nella sua esistenza Guerrino l’aveva incontrato troppo presto.
La nostra storia ha inizio in Canada nel 1918, dove il piccolo Guerrino era nato da genitori italiani, il padre era di Villafranca in provincia di Teramo, la madre Rosalia era la più bella giovane della zona di Coperso, frazione montana nei pressi di Ascoli Piceno. Del Canada Guerrino non ricordava quasi nulla, poiché era ritornato in Italia con la famiglia quando non aveva ancora compiuto tre anni. I Collina si erano stabiliti ad Acquasanta Terme, un borgo situato ai piedi dei Monti Sibillini, dove Guerrino andava a scuola e si divertiva a giocare insieme con i suoi coetanei e con Nuvola, il suo cagnolino. Giorni sereni, fatti di cose semplici e spensierate, ma il 9 di novembre del 1925 tutto era cambiato.
Quel maledetto giorno, durante l’estate di San Martino, tornato da scuola Guerrino, bambino curioso di sette anni, non aveva saputo resistere dall’estrarre da un ripostiglio quella “grossa bomba carta che mio fratello aveva trovato durante la mietitura e che mio padre aveva conservato con l’intenzione di ridurla in polvere per il suo fucile”.
Gli ordigni rappresentavano il più grande divertimento del ragazzino quindi Guerrino aveva subito deciso di ridurre in polvere quel blocco duro e nerastro. All’improvviso un’esplosione aveva scosso l’abitazione da cima a fondo. Quel gioco pericolosissimo aveva cambiato per sempre il destino di Guerrino Collina, vivo ma privo della vista e delle mani. Ma non tutto era perduto, l’entrata in scena della regina Elena di Savoia, “la mia seconda mamma,” venuta a sapere nel 1929 del triste caso di Guerrino Collina, diede al bambino più che una nuova speranza di vita. “Nonostante la tenera età, ho sempre avuto fiducia nelle mie forze, una volontà ferrea nel superare le difficoltà e, soprattutto, non ho mai perso di vista la vittoria. Questi tre elementi fondamentali non mi sono mai mancati, per vera, infinita grazia di Dio”.
Nel romanzo con la dedica: “A mio padre. A mio marito. Ai miei nipoti Diego, Elena, Massimo. Alla regina Elena”, l’autrice cerca di far comprendere al lettore che si può risorgere dagli abissi più profondi, anche senza mani. Pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, il maestro di Quintodecimo (una frazione di Acquasanta Terme, situata lungo la via Salaria, dove visse a cavallo degli anni 1950 e 1960), Collina scrive l’incredibile diario della sua vita. Quel connubio tra il talento artistico e le particolari condizioni fisiche in cui Collina si esprimeva, e quel suo particolare carisma, speso non soltanto tra i banchi di scuola, fecero diventare Guerrino Collina soprattutto maestro di vita. “Forse, però, è proprio quando il buio sembra completo e toglie ogni speranza, quando la notte è più densa, quando la disperazione non conosce il fondo, che sorge la luce. Io ho sperimentato in prima persona questa inconfondibile verità”.
Il maestro di Quintodecimo
Amazon.it: 6,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il maestro di Quintodecimo
Lascia il tuo commento