Il mestiere di leggere
- Autore: Rogelio Guedea
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Un elogio alla lettura e ai libri. Un piccolo volume che raccoglie le riflessioni del nostro autore sull’arte di leggere, le sue interpretazioni, frammenti e passaggi letterari dei suoi amati scrittori, convocati senza nessuna dimenticanza in questo libro come a un appuntamento. Rogelio Guedea, saggista, narratore e traduttore, si è laureato in legge e in lingua e letteratura spagnola presso l’Università di Colima, in Messico e in lettere presso l’Università di Córdoba, in Spagna. È autore di premiati libri di poesia e di narrativa e attualmente insegna letteratura latinoamericana presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda. Il mestiere di leggere (Graphe.it, 2012) è un saggio che ha attirato da subito la mia attenzione con il suo titolo importante, scritto magistralmente con la giusta dose di ironia da un lettore instancabile, che narra del suo piacere di entrare nelle librerie, dei suoi incontri con i libri e le parole. Per chi come me ha l’abitudine alla lettura è un testo davvero imperdibile.
“Il libro è l’intimità di un paese, l’idea inalienabile che abbiamo di noi stessi, dei nostri tempi, del nostro passato e del ricordo del nostro avvenire, tutti tempi vissuti come desiderio e memoria verbali qui e ora."
Il saggio non è nato dal proponimento di avviare nessuno alla lettura, scrive Guedea; convincere qualcuno che la lettura è fondamentale e importante nella vita non è l’obiettivo di questo libro, confessa a cuore aperto. Scrivere questo libro è risultato utile soprattutto a se stesso, perché tutto si è scritto sull’arte di leggere ma mai le parole saranno sufficienti a raggiungere un’idea definitiva. Nelle sue letture dapprima disordinate e poi scelte, sembra abbandonarsi alle emozioni delle pagine dei libri prediletti, tra biografie, vite di autori, diari, memorie e noi con lui, perché un libro, afferma, ci permette di comprendere noi stessi e di conoscere l’esistenza degli altri prestando attenzione al prossimo.
Sartre, quando era piccolo, scendeva in cantina a sfogliare di nascosto i libri del nonno: seguendo i punti neri sulle pagine e unendo le parole iniziò a leggere. Fernando Pessoa, ne Il libro dell’inquietudine, scrive di non conoscere piacere come quello dei libri e della lettura: i libri sono presentazioni ai sogni. E come Henry Miller che volle elencare I libri nella mia vita, anche Guedea in questo suo lavoro traccia un elenco dei libri più amati e riletti, da quelli di Walter Benjamin, Machado, Pio Baroja a Montaigne, Canetti, Nietzsche, Schopenhauer, Saramago, Cioran, Tabucchi e tanti altri.
“Il vero lettore, l’innamorato della lettura, cerca un distanziamento tanto a livello temporale quanto spaziale, cioè libri di altri secoli, di altri paesi, con altri orizzonti."
Una sorprendente raccolta di osservazioni, di aneddoti, analisi, originati dal diletto della lettura nel corso degli anni e dei suoi studi sugli autori del passato, sui classici e sugli scrittori moderni, letti con avidità, "perché l’atto di leggere ha con sé una forma di cecità, come l’amare". Una delle note che più mi ha emozionata è il ricordo del giovane Pound che ogni sera leggeva poesie al mio amato Yeats, allora non vedente. Pound si era recato a Londra perché riteneva che nessuno sapesse di poesie come Yeats e mentre gli leggeva i canti scriveva lettere a James Joyce.
Tante sono inoltre le curiosità, come percorrere chilometri per arrivare nella libreria più fornita; l’autore racconta di quando divenne un ladro di libri, nascondendo i volumi sotto i maglioni, nei pantaloni, a rischio di perderli nel camminare, perché il suo salario non gli permetteva molto. Per un lettore qual era ed è non c’è denaro che possa bastare. O le ore nelle librerie antiquarie a impolverarsi alla ricerca di testi su Kafka, Nabokov, Proust, Borges, Romulo Gallegos, Musil.
Guedea racconta anche il bisogno del possesso dei libri, collezionare e raccogliere, comune a molti bibliofili, testi di rare edizioni, o anche comuni che non andrebbero mai dati in prestito, scrive l’autore, suggerendo la storia di quell’uomo che iniziò a prestare libri dalla sua biblioteca e non si rese conto che per ogni libro che dava perdeva una parte del suo corpo. Così alla fine, quando la sua biblioteca rimase vuota, l’abito nero che indossava cadde di colpo sul pavimento.
Il mestiere di leggere è un bellissimo saggio sull’importanza dei libri, parte essenziale della vita di un uomo, e un omaggio alle letture che si sedimentano in noi e che sanno renderci interpreti e partecipi di una comunità migliore, elevandoci a una vita piena.
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