Siamo a Carnevale, il mondo va alla rovescia anche se siamo moderni e non crediamo più alle superstizioni.
Ovidio nelle Metamorfosi non tralascia questo aspetto ludico della letteratura. Nel primo libro in pochi versi delinea un’immagine del mondo che va al contrario quando racconta della collera di Giove e del conseguente Diluvio: la natura sembra fermarsi, i pesci volano, gli uccelli camminano per terra, i fiumi raggiungono il cielo e si fondono con le nuvole, ma soprattutto l’atmosfera è di stupore.
Perché gli uomini sono tanto crudeli da essersi meritati l’ira di Giove?
Ovidio in tre versi mette in scena delle mirabilia, delle cose impossibili, cose prive di logica e di buonsenso.
L’autore di Sulmona non è il primo a usare questi espedienti, ad esempio gli elegiaci utilizzavano iperboli azzardate per cantare l’amore delle loro donne, ma nel contesto delle Metamorfosi il sentimento di fronte allo scompaginamento del mondo è il vedere la vita da un altro punto di vista, un aprire la mente ad altri universi.
E questo è importante perché chi vede il mondo da un solo punto di vista difficilmente esercita il suo senso critico sulla realtà, ma la interpreta in modo egocentrico.
Ovidio trasmette il concetto di mondo alla rovescia ai medievali che eleggevano il poeta latino a loro modello e la letteratura dell’area romanza sarà piena di mondi rovesciati in cui la società (più che la natura) è priva di regole almeno nell’immaginario. Paesi di Cuccagna, Bengodi, paesi del Faiquellochevuoi sono la controparte materialistica del mondo alla rovescia di Ovidio di cui dopo nessuno sa imitare l’eleganza e, direi anche, la leggerezza.
Ma il mondo alla rovescia non dura per sempre e Ovidio, diversamente dai medievali, dirà ottimisticamente che dopo il Diluvio nascerà una umanità migliore.
Ed è quello che accade.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mondo alla rovescia nelle Metamorfosi di Ovidio
Lo sto leggendo proprio ora: lo consiglio a tutti, è una lettura "obbligatoria" almeno una volta nella vita