Il pedofilo è lui. Analisi psicoanalitica della pedofilia
- Autore: Antonio Marco Campus
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
Il saggio nasce dallo studio e dall’analisi del fenomeno della pedofilia e si focalizza sull’effige del pedofilo come soggetto portatore di una patologia pericolosa per l’incolumità dei bambini e per il benessere della collettività.
L’idea di base su cui si erge l’enucleato fondamentale è ravvisabile nella non stigmatizzazione del pedofilo, e del suo eticchettamento come orco, come mostro e come reietto sociale in quanto non è un compito che spetta a chi lavora nel campo medico, psichiatrico e soprattutto psicologico e criminologico, il cui obbiettivo è rappresentato dallo studio dei fenomeni sociali e patologici al fine di promuovere ed implementare un piano che verta sulla prevenzione, informazione e trattamento della condizione patogena.
La pedofilia è un fenomeno psicologico e sociale di imponenti proporzioni, tuttavia, mentre negli altri paesi del mondo sono stati creati degli strumenti per intervenire ed arginarlo, in Italia sembra ancora lontana la mentalità che permetta di raggiungere tali traguardi.
Una mentalità che considera il pedofilo come un soggetto malato e in virtù di ciò bisognoso di cure sia farmacologiche nei casi più gravi, ma altresì di un trattamento psicoanalitico volto al suo recupero e alla sua riabilitazione nella società.
Sebbene nel nostro paese esistano fortunatamente comunità terapeutiche per soggetti tossicodipendenti, per alcolizzati, strutture per donne vittime di tratta, case di accoglienza per donne e bambini che hanno subito maltrattamenti, manca ad oggi una comunità terapeutica destinata ai soggetti pedofili che vogliono guarire dalla loro parafilia e nonostante molti autori sostengano la che la maggior parte di tali soggetti non vuole essere curata e guarita perché non considera la sua condizione come patologica, sono dell’avviso che ciò sia il risultato di un processo psichico teso alla razionalizzazione del disturbo per viverlo come se fosse la normalità.
L’impulso pedofilico sorge già con la pubertà, quando l’individuo inizia a scoprire e a testare la propria sessualità. Si manifesta inizialmente con fantasie erotiche che lo vedono protagonista insieme ad un bambino, desideri ombrosi di stare con lui in un antro di intimità, nonostante si renda perfettamente conto di quanto è diverso il suo oggetto d’amore rispetto a quello dei coetanei.
È in questa fase che occorre intervenire, prima che l’abuso venga agito, per aiutare il giovane a chiedere aiuto.
Lo spauracchio del pedofilo vive nelle coscienze della gente incarnando il male nella sua essenza alchemica più nefanda che si scaglia contro l’umanizzazione dell’innocenza e della purezza nell’effige del bambino e sebbene la pedofilia sia sempre esistita oggi prende maggiore consistenza e rilevanza a causa delle conseguenze che crea.
Tuttavia la rappresentazione sociale del pedofilo come mostro, come orco, non è produttiva e utile perché non consente né di proteggere il bambino e né di aiutare tali soggetti.
L’autore - Antonio Marco Campus è psicologo Clinico e di comunità, Criminologo e specializzato in psicodiagnostica. Partecipa a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali in qualità di esperto ed ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche, tra cui “Profilo psicoanalitico del serial killer” per Bonanno Editore. Ha collaborato con la cattedra di Criminologia dell’università Sapienza di Roma, Psicopatologia generale di Roma tre.
di Stefano Melis
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