“Il problema dei 3 corpi”: la serie Netflix tratta dal libro di Liu Cixin

Anche Netflix ha i suoi bestseller, nelle ultime settimane nella top ten della celebre piattaforma streaming svetta Il problema dei 3 corpi, la serie fantascientifica ispirata al romanzo dello scrittore cinese Liu Cixin. Il libro, il capitolo iniziale della saga La memoria della terra (Remembrance of the Earth’s Past), fu pubblicato per la prima volta in Cina nel 2006 e divenne presto un caso editoriale in America con oltre un milione di copie vendute nella prima settimana dalla pubblicazione. Il problema dei 3 corpi è stato definito un romanzo rivoluzionario, sconvolgente, paragonato alla “Guerra dei mondi del XXI secolo”. Si tratta del capolavoro di Liu Cixin, l’ingegnere informatico scrittore, che proprio con questo libro conquistò il prestigioso Hugo Award, ovvero il massimo riconoscimento riservato agli scrittori di fantascienza.

Al centro del romanzo, che ha ispirato la fortunata serie Netflix di David Benioff (lo stesso sceneggiatore di Game of Thrones), vi è in realtà un problema fisico matematico, il Problema dei tre corpi appunto, da cui deriva il titolo. Cosa dice il problema dei tre corpi? Che se tre corpi interagiscono tra loro sulla stessa linea gravitazionale non ne puoi prevedere la traiettoria. Il problema, in sintesi, è proprio dato dall’imprevedibilità: mentre due corpi si attraggono o si respingono, nel caso di tre corpi diventa più difficile prevederne le dinamiche e le evoluzioni.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla serie del momento e il libro dal quale è tratta.

“Il problema dei 3 corpi”: la trama

Di cosa parla Il problema dei 3 corpi? Naturalmente della questione oggi più attuale, incalzante, discussa: la fine del mondo. Viviamo in un’epoca apocalittica in cui il catastrofismo pare dietro l’angolo; però stavolta niente nucleare, niente terremoti o eventi climatici estremi, si torna alla fantascienza della vecchia scuola con l’invasione degli alieni. Naturalmente non è questo evento - all’apparenza così banale per noi spettatori del XXI secolo, avvezzi a un terrorismo di tutt’altra specie - l’enigma centrale della serie. Al centro della trama troviamo una questione cervellotica: l’umanità deve fronteggiare un’invasione aliena imminente, anticipata da alcuni contatti che, tramite la fisica quantistica, gli extraterrestri sono riusciti ad avere con il nostro Pianeta. Per gli alieni, che stanno assistendo alla progressiva distruzione della loro “casa” a causa di eventi climatici estremi, l’approdo nel nostro mondo rappresenterebbe una sorta di Terra promessa. Ora sta agli umani decidere come accoglierli: sono alleati o nemici da combattere? Verranno per salvare o per distruggere?

Le prime avvisaglie iniziano quando la comunità mondiale è sconvolta dal suicidio di alcuni importanti fisici e i decessi sembrano essere ricondotti a uno strano videogioco chiamato proprio 3 corpi che mostra la struttura di un pianeta alieno. Man mano che si dipanano le indagini tutto diventa terribilmente più chiaro; ma non aspettatevi una successione lineare. La trama si muove su più linee temporali, date da passato, presente e futuro.
Nell’attesa si preparano scienziati, militari, giornalisti, politici; ognuno mette in campo il proprio sapere pronto a fronteggiare l’inaspettato. Tra loro c’è Jin Cheng, una geniale fisica teorica proveniente dall’Università di Oxford, Auggie Salazar, un esperta in nanotecnologie e Raj Varma, un soldato della marina militare e molti altri. A differenza della serie nel libro il principale protagonista è Wang Miao, un ricercatore che collabora con il detective di polizia nelle indagini. La civiltà aliena che si avvicina alla Terra proviene dal Pianeta “Trisolaris”, chiamato in questa maniera perché ha tre soli e i suoi abitanti sono quindi denominati “Trisolariani”, mentre nella serie il misterioso Pianeta si chiama “San-Ti” che, in cinese mandarino, significa “tre corpi”.
Vediamo ora più approfonditamente le differenze tra il libro e la serie.

“Il problema dei 3 corpi”: le differenze tra il libro e la serie

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Il fortunato bestseller di Liu Cixin apparve per la prima volta in Cina nel 2006 e fu subito un successo. Al Problema dei tre corpi fecero seguito altri due volumi: La materia del cosmo (2008) e Nella quarta dimensione (2010), ma, spoiler, nella serie Netflix in otto episodi sono stati adattati tutti e tre. La nuova serie degli stessi sceneggiatori di Game of Thrones, dunque, non si basa su un unico libro di Cixin ma sull’intera saga. Infatti, a un’analisi più attenta, la serie streaming elimina gran parte del primo libro e si concentra maggiormente sugli indizi del secondo e su alcune rivelazioni del terzo. Dal quinto episodio in poi è infatti ufficialmente finito il primo libro della saga e si passa a narrare quanto accade nei successivi.

La differenza principale è che cambia il protagonista: Wang Miao, che nel primo libro è la voce narrante, viene scomposto nella serie in tre personaggi distinti, ovvero i tre scienziati Jin Cheng, Auggie Salazar e Jack Rooney. Completamente nuovo e inventato è anche il personaggio della leader dei Sophon, interpretata da Sea Shimoka, una donna armata di spada che interagisce direttamente con gli umani.

Inoltre la serie nel finale lascia più spazio alle possibili interpretazioni del destino dei personaggi, mentre il terzo libro della saga risulta più autoconclusivo e decisamente pessimista.

I libri della saga di Liu Cixin, La Memoria del Passato della Terra, inoltre fornivano una lettura più analitica delle leggi della fisica, a partire da una rilettura del paradosso di Fermi per opera dell’astronomo statunitense David Brin che sosteneva che, certo, non possiamo essere soli nell’universo, ma è probabile che le altre civiltà si mantengano silenziose per autodifesa, nel tentativo di evitare un’invasione distruttiva. Insomma, forse il vero pericolo non sono gli alieni, ma noi umani. Voi da quale parte state?

Recensione del libro

Il problema dei tre corpi
di Cixin Liu

“Il problema dei 3 corpi”: il trailer

Il problema dei 3 corpi: quanto c’è di scientifico?