Il sacrificio di Anna Jansson

Questo thriller è ambientato in Svezia e si consuma durante le festività natalizie. Dieci giorni di puro inferno che lasciano una cicatrice profonda nell’animo dell’agente investigativo Maria Wern.

Un anziano signore, alla ricerca del suo cane, si ritrova dinanzi ad uno spettacolo surreale: il cadavere di un uomo appeso ad un albero e trafitto da una lancia. Accanto a lui ci sono anche i corpi di alcuni animali e del cane di Edvin.

A risolvere il caso sono chiamati l’ispettore Hartman e l’agente Wern. Il cadavere presenta alcuni particolari che fanno presumere si tratti di una tecnica che fa riferimento alla mitologia nordica: il cadavere dissanguato, le sue unghie mozzate di netto fin sotto la carne, gli animali presenti ed infine la lancia conficcata nel torace.

L’indagine inizia a spaziare nel campo delle sette, ma non si trova nessuna rispondenza, finché Maria Wern non ricorda un omicidio simile, avvenuto diversi anni prima, nella sua città di origine, Uppsala.

Con l’aiuto di un professore esperto di mitologia inizia questo viaggio a ritroso cercando di scoprire le falle di quell’omicidio che era stato archiviato nel momento in cui ci si era accertati del suicidio dell’autrice: una giovane donna, Disa Mansson, malata di mente.

La storia inizia sin da subito con un ritmo incalzante, mescolando momenti di vita familiare a scosse di adrenalina. Molto interessanti sono i vari riferimenti alla mitologia nordica, dando al contesto un altro elemento di fascino. Il finale sembra essere svelato già a metà libro, ma non mancheranno i colpi di scena.