Il segreto di Piazza Fontana
- Autore: Paolo Cucchiarelli
- Genere: Politica ed economia
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
L’inizio della Notte della Repubblica ha un tempo e un luogo ben precisi: il 12 dicembre 1969, Milano, Piazza Fontana, quando comincia a scriversi - con un botto - la (contro)storia dell’eversione italiana, fuori e dentro la Banca Nazionale dell’Agricoltura è un venerdì pomeriggio grigio, intirizzito, d’inverno.
Il romanzo delle stragi prende le mosse da qui e in questo modo: a seguire diciassette morti, centocinque feriti, nebbie, depistaggi, processi infiniti, fino all’ultima sentenza assolutoria, che “condanna” di fatto i parenti delle vittime alla beffa del rimborso spese processuali. Nel Paese delle verità nascoste e delle istituzioni parallele è giustizia per tutti ma solo sulla carta: gli ultimi cinquant’anni di vicende italiane sono state scritte (anche) dai nuovi fascismi, dai servizi segreti deviati, dalle bombe esplose e inesplose (il 12 dicembre, oltre che alla banca dell’agricoltura, ce n’erano altre tre, pronte a deflagrare, sull’asse Roma-Milano), col sangue e nel sangue dei morti inutili, senza pace e nemmeno giustizia.
Prima del film di Marco Tullio Giordana (“Il romanzo di una strage”, in concorso al prossimo festival cinematografico di Cannes), sugli anni e i giorni (neri) di Piazza Fontana (la bomba alla BNA ha dato la stura alla strategia della tensione e alla conseguente “risposta” del brigatismo rosso), Paolo Cucchiarelli ha scritto probabilmente l’ultima parola saggistica: il suo libro-inchiesta “Il segreto di Piazza Fontana” (ristampato in versione aggiornata da Ponte alle Grazie) è frutto di un lavoro di indagine lungo dieci anni e nulla tralascia dei fatti - veri e sottaciuti - del mistero italiano per antonomasia, attraverso piste anarchiche, neofasciste, “entità” parallele, coperture, fantasmi ingombranti (Pinelli, Calabresi, ma anche quello dell’editore GianGiacomo Feltrinelli), reticenze politiche (DC e PCI in primis), l’ingerenza invadente di Nato e Stati Uniti. Quando si dice che la realtà supera spesso la finzione: questo libro può leggersi come un mistery agghiacciante, con annessi e connessi i colpi di scena, ciò che toglie il sonno è sapere che è tutto vero. Parafrasando: ogni riferimento a fatti o persone realmente esistite non è casuale. Sono settecento pagine, fitte di testimonianze, stralci di cronache dell’epoca, qualche foto, ricostruzioni, e il loro merito più grande risiede nel coraggio della verità, a prescindere dalle troppe assoluzioni di una giustizia farraginosa (aldilà dei presunti "colpevoli" nessuno può dirsi innocente, di fatto estraneo alla vicenda di Piazza Fontana). Possono venirci in soccorso, in merito, alcune riflessioni di Pier Paolo Pasolini:
“Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (…) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum” (…). Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove”.
Il segreto di Piazza Fontana. Nuova ediz.
Amazon.it: 18,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il segreto di Piazza Fontana
Lascia il tuo commento