Il sigillo di Polidoro
- Autore: Andrea Maggi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2015
Il giallo si addice a Sparta (come già ad Atene).
È tornato Apollofane, vecchia conoscenza degli appassionati di thriller ambientati nella storia passata. Andrea Maggi, insegnante di lettere pordenonese quarantenne, ha completato da poco “Il sigillo di Polidoro” (Garzanti, 2015), nuova avventura del detective dell’antica Grecia. Mettendo a frutto gli studi universitari e una fantasia innata, sciorina libri apprezzati da chi ama il poliziesco, col valore aggiunto dell’inconsueta ambientazione: chitoni al posto degli abiti, sandali per scarpe e dovunque usi e costumi suggestivi.
Qui Apollofane, giovane e aitante mercante ateniese con la fissa delle indagini, è ancora e sempre sui passi della bella Filossena. La ragazza è una figura straordinaria dell’antichità, anche se nella buona società dell’età ellenistica la condizione femminile non era arretrata. È una filosofa, incline alla ricerca del giusto e del vero, alla quale il cultore di filosofia dedicava la vita. Per raggiungere quegli obiettivi, si considera non soggetta a vincoli, nemmeno i legami amorosi. Non è disposta a sottomettersi a nessun uomo e questo condiziona la liaison paritaria e indipendente con Apollofane. Tra loro c’è indubbiamente della chimica, ma il rapporto si sviluppa in modo incostante, a fiammate, alti e bassi, tanto è vero che quando si è presentata al giovane chiedendogli di scortarla a Sparta, non si faceva viva da due mesi.
Con loro si muove l’inseparabile Strepsiade, gigantesco schiavo della famiglia di Apollofane ed ex lottatore tebano, liberato dal giovane e rimasto al suo fianco come amico per la pelle. Completa il gruppo l’asino Mida, cocciuto ma spesso provvidenziale.
Sulle loro tracce c’è costantemente la mamma del mercante investigatore, la vedova Sofronia, donna autonoma e con gli tributi, che ha in chiara antipatia la fanciulla filosofa. Le donne che non spendono il loro tempo al telaio sono delle poco di buono, se ne dice convinta.
A chiamare Filossena è stato un messaggio del fratello maggiore, andato via di casa quando lei aveva solo otto anni. Più che chiedere aiuto, Tisameno lo implora. È preoccupante.
Ancora più allarmante è il primo impatto con Sparta, anche se consente una buona azione quanto mai opportuna. In una zona isolata, urla femminili guidano la comitiva ateniese al salvataggio di una ragazzina, rapita e tenuta legata in un tempietto votivo, dedicato ad Eracle. Si scopre che si tratta della figlia di Tisameno e Atria, quindi della nipote di Filossena.
A famiglia riunita, si fa strada il sospetto che il rapimento sia una rappresaglia contro il progetto politico dell’immigrato da Atene, che si ripropone di riformare la rigida divisione in tre classi della società spartana. Tutti i poteri, i beni e le armi sono in mano agli Spartiati, i soli a godere diritti e privilegi, anche se devono sopportare così le durissime regole e soprattutto l’impietosa tradizione militare dei discendenti di Licurgo. Sono estremamente, pochi, però. Rappresentano un decimo dei Perieci, gli artigiani e commercianti e addirittura sono superati cento a uno dagli Iloti, i servi contadini, del tutto privi di cittadinanza. Sfiniti dalle guerre, gli Spartiati rischiano di estinguersi in poche generazioni.
Uno stupefatto Apollofane viene convocato dai due re e si ritrova incaricato dell’inchiesta sul sequestro della giovane. Dal momento che gli dei hanno dimostrato il loro favore nei confronti dell’ateniese, i sovrani sono certi che i numi vorranno aiutarlo ancora una volta, facendogli scoprire il responsabile. Come simbolo della sua autorità ufficiale, rispettata e temuta da tutti a Sparta, gli viene consegnato un anello col sigillo di Polidoro, antico re della città molto amato dai sudditi per l’equilibrio e il senso di giustizia.
Apollofane è sorpreso e onorato di un ruolo impegnativo ma importante. Non c’è da dubitare che assolverà il compito al meglio, in un periodo estremamente difficile per Sparta, scossa da una guerra civile.
Davvero affascinante la lezione di storia che Maggi regala tra le pagine di un’avventura poliziesca in peplo. C’è tanto da imparare, divertendosi, sulle dure consuetudini degli Spartiati, gente di guerra, tanto gli uomini che le donne.
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