Il tempo. La sostanza di cui è fatta la vita
- Autore: Stefan Klein
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2015
Partiamo da un punto fermo, per un tema che si presenta, al contrario, come piuttosto sfaccettato: il tempo è la prima, autentica, immanenza della nostra vita. Qualcosa comunque di incombente. A seconda dalle connotazioni che gli si danno: esattore ontologico, lenitore di ferite, pugilatore impietoso, amico e/o tiranno, volendo metaforizzare. Un “ente” intrinseco al genere umano, con un aura di mistero (perché no?) che lo accompagna da sempre. Esiste o non esiste il Tempo come dato oggettivo? La natura del Tempo è duttile, transeunte: passa. Come già indicava Eraclito nell’antica Grecia, è impossibile bagnarsi due volte nelle acque di uno stesso fiume. Ad ogni modo: il ruolo determinante nel nostro rapporto col Tempo, lo gioca la percezione che di volta in volta abbiamo di esso. Non uno ma centinaia di “tempi” percepiti: c’è il tempo angosciosamente lungo trascorso sulla poltrona del dentista e quello rapido come un cavallo da corsa delle nostre giornate più liete. Tutto dipende dal grado di attenzione che prestiamo alle lancette dell’orologio (che girano, malgrado noi, in modo oggettivo).
Citando Stefan Klein, nel suo nuovissimo e imprescindibile “Il tempo. La sostanza di cui è fatta la vita” (Bollati Boringhieri, 2015):
“Nella nostra rappresentazione quantizzata del tempo, 60 secondi formano un minuto, 60 minuti un’ora, 24 ore un giorno, e ogni unità non è altro che una frazione di quella successiva. La nostra esperienza vissuta del tempo funziona però in modo diverso. Quel che ci fa percepire un attimo non ha niente a che fare con gli eventi a causa dei quali noi sentiamo insopportabile un’ora nella sala d’aspetto o che ci fanno sentire intorno a mezzogiorno i brontolii dello stomaco. Quando ci muoviamo in un mondo estraneo, come una caverna sotterranea, queste differenze diventano rapidamente chiare. Nella vita di tutti i giorni ci sfuggono perché, nel dubbio, il nostro sguardo corre subito a un orologio, che misura tutti i tempi allo stesso modo”. (pagina 29).
Il periodo rende l’idea del nitore espositivo di questo saggio: prosa cordiale e limpidezza scientifica per un argomento affrontato sotto la luce sfaccettata della biologia e delle scienze filosofiche.
Stefan Klein ci consegna, insomma, un testo dal fascino irresistibile, unico per il modo che ha di affrontare di petto, coniugandoli, argomenti come il funzionamento dei ritmi circadiani, la psicologia della memoria, il funzionamento della percezione. Soffermandosi anche sulle ragioni del tempo biologico e di quello “soggettivo”. Le ragioni che sottendono, ad esempio, il tempo lunghissimo dei bambini o quello, invece, veloce delle persone anziane. O le ragioni, ancora, per le quali alcuni individui risultano più “attivi” di altri nelle prime ore del mattino.
Tirando le somme: il libro è bello e pregnante. Gli amanti dei saggi scientifici non devono lasciarselo sfuggire.
Il tempo. La sostanza di cui è fatta la vita
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il tempo. La sostanza di cui è fatta la vita
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