Paolo Arata, con lo pseudonimo di J.J.P. Plowed, è l’autore del romanzo di fantascienza Le Supernazioni (Porto Seguro Editore, 2023).
Opera prima dello scrittore cinquantenne di Tortona, ma da anni residente nella riviera Ligure, il romanzo è stato considerato dalla critica un fanta-thriller per il ritmo incalzante di una trama che tiene avvinto il lettore fino all’ultima pagina proponendo un finale inaspettato, vero colpo di scena di una storia ambientata nella metà del terzo millennio.
Il personaggio principale è Ludwig, colui che ha la missione di salvare la Terra dall’autodistruzione totale, combattendo il potere totalitario di cinque potenti e iper tecnologiche Supernazioni, nate dopo la disastrosa Terza guerra mondiale.
Scrive Arata:
Chi era Ludwig? Un dio? Un alieno? O il Dio per antonomasia che dopo più di duemila anni e duemila guerre tornava a noi?
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Nell’anno 2053 la popolazione si era ridotta a due miliardi dagli undici censiti prima della belligeranza totale, ma trova la forza di risorgere tramite le Supernazioni – cinque città continenti - che hanno raggiunto un’egemonia autocratica.
Nel 2299, dopo quasi duecento cinquant’anni l’umanità si è ripresa ed è molto più evoluta sul piano tecnologico ma, dopo decenni d’agonia ambientale, la Terra è sull’orlo di un’autodistruzione rendendo utopistico ogni plausibile tentativo di bonificarla.
“Nel XXI secolo le politiche economiche scellerate ed egoistiche di tutti gli stati del mondo resero la Terra un pianeta irrimediabilmente malato, surriscaldato e avvelenato fino all’esasperazione dai rifiuti chimici, plastici e industriali”.
I capi delle Supernazioni hanno già decretato faziosamente la salvezza di un’esigua parte della popolazione. Solo un manipolo di eroi, appartenenti a una setta segreta ancestrale, capitanati da un personaggio tanto carismatico quanto mistico, si oppone alla volontà dei potentissimi poteri dei burocrati delle Supernazioni.
Abbiamo posto alcune domande a un Paolo Arata molto emozionato per questa sua prima creatura letteraria, scoprendo poi che è già in cantiere un suo prossimo romanzo.
- Chi è Ludwig, il protagonista del romanzo?
È il capo carismatico di una setta segreta ancestrale e spetta a lui l’ultima decisione per salvare l’umanità dall’apocalisse. È un mistico dotato di talenti occulti.
- Chi sono i tuoi scrittori di riferimento nel grande genere letterario della fantascienza?
Non ho uno scrittore di riferimento, ma coltivo una passione smodata per il genere. Non rinnego, anzi adoro Verne e Salgari che sono stati i precursori della fantascienza, amo Asimov e gli autori di saghe eccezionali come Star Wars, Star Trek, Interstellar, The Martian, Oblivium e i bellissimi corti televisivi degli anni Sessanta della serie “Ai confini della realtà”. Tutto ciò è nelle mie corde e ho interiorizzato molto, anche sul piano intellettuale, i romanzi distopici.
- A chi hai dedicato Le Supernazioni?
A noi sognatori. A chi crede di essere un granello di sabbia mentre invece è l’arenile stesso. A chi mai si arrende.
- Qual è il tuo pensiero sull’Intelligenza Artificiale?
L’intelligenza Artificiale è la svolta epocale che attendiamo da decenni e che è stata predetta dagli autori di romanzi distopici. Come fu la scoperta della ruota per i nostri lontanissimi avi, l’I.A. ci solleverà da dazi e tribolazioni ormai intrinseche nel nostro abitudinario contesto di vita, per cui credo che, se esercitata correttamente, sia una conquista per la speranza di un futuro migliore. Per questa ragione c’è sempre bisogno di un eroe come il mio Ludwig per controllare e contrastare gli abusi delle società avanzate sul piano della tecnologia ma povere sul piano etico.
- Il titolo del tuo prossimo romanzo?
Non lo posso svelare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a J. J. P. Plowed, in libreria con “Le Supernazioni”
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