Oggi intervistiamo Silvia Fuochi che per Einaudi ha scritto "Liberi tutti!" e da poco ha pubblicato "Trova tempo per me", per una casa editrice più piccola della zona di Livorno. Scopriamo qualcosa in più su come scrive i suoi libri e soprattutto di cosa si narrerà nel suo nuovo romanzo.
- Come ti è venuta l’ispirazione di scrivere questo libro? C’è stato un evento preciso che ti ha portata a trattare questo tema?
L’ispirazione della forma dialogata tra sorella e fratello è venuta da "Canzone per Sergio" di Roberto Vecchioni. È sorta di lettera in musica ad un fratello evidentemente trascurato: "Oh, Sergio, non ho tempo di scriverti, ma, d’altra parte, non ti ho scritto mai/ oh, sì, di cose qui ne succedono ma ci illudiamo di inventarle noi..." Ho pensato: "Bisogna proprio scrivergli, a Sergio, poveraccio!"
Ho voluto regalare un dialogo a questo fratello e mi è piaciuto mettergli accanto una figura che avevo in testa da tempo: quella di una normale adolescente, che si trova ad affrontare con coraggio una serie di disavventure e problemi che sembrano di poco conto, ma non lo sono se devono essere affrontati con le armi di una quindicenne. La società è piena di questi piccoli eroi che vengono sempre dati per scontati e che spesso, invece, reggono le sorti di intere famiglie. Insomma, ho pensato che Sergio avesse diritto ad una sorella di un certo livello e Matilde credo proprio che lo sia.
Vecchioni è rimasto la colonna sonora del libro; ognuno si scoprirà avere la sua canzone del professore.
- Qual è la trama del tuo nuovo lavoro "Trova tempo per me"?
Il mio secondo romanzo "Trova tempo per me" è la storia di un’estate che cambierà la vita di Matilde, 15 anni, romana e di suo fratello Sergio, 25 anni, trasferitosi in Francia per lavoro e per amore.
Matilde, molto legata al fratello, rimane a casa costretta dall’età e dal dover riparare matematica a settembre. L’estate non si prospetta proprio al meglio, dunque, anche perché con lei a Roma rimangono i genitori, separati: la mamma, soprannominata dai figli Blues, per il suo umore non proprio brillante e il padre, Gomito ("perché ha la faccia come il... gomito").
La corrispondenza e-mail, WhatsApp, sms e le numerose telefonate mantengono i fratelli vicini, complici di cambiamenti personali e famigliari che vogliono, nonostante la distanza (nella prima stesuta il romanzo si intitolava A 800 km dai tuoi passi), condividere.
Per sentire Sergio più vicino, Matilde si trasferisce nella sua camera, come una novella Phoebe in cerca delle tracce di suo fratello, il vecchio Holden Caufield. Ed è proprio nella camera di lui che Matilde trova libri e coraggio per affrontare la sua difficile estate. E il suo coraggio, come quello di tutti i ragazzi, finirà per diventare contagioso, propagandosi alle persone a lei più vicine e cambiandone la sorte.
Nonostante la sua giovane età, o forse proprio in forza di questa, Matilde diviene un polo di attrazione, un punto di riferimento, quasi un distributore di carburante che, più dà forza, più ne riceve. E l’estate dei due fratelli, partita un po’ in sordina, finirà in modo inaspettato, ripagando Matilde per la forza e la determinazione messe nell’affrontarla da sola.
Qualcuno cadrà nella battaglia ma, si sa, i duri vengono fuori proprio quando il gioco si fa duro... e peggio per gli altri! Una storia da leggere tutto d’un fiato, per condividerne con Matilde i profumi e le sorprese e fare un tratto di strada insieme a lei.
- In che modo scrivi i tuoi libri? Hai un modo di operare preciso, un posto dove prendere ispirazione e raccogliere le idee?
Le mie storie nascono all’improvviso, da uno stimolo inatteso: una canzone, una poesia, ma anche una persona. Piano piano prendono forma, ma l’idea di fondo non credo sia mia. In certi casi mi metto a scrivere però mi accorgo che i personaggi ci sono già; io devo soltanto dargli un ordine di presentazione e creargli una storia intorno. Anche Matilde c’era già. Non so da quanto né da dove sia arrivata, ma c’era. Io l’ho solo raccontata.
Per quanto riguarda dove scrivo, ammetto di essere una nomade della tastiera. Avendo due figli in casa, mi trovo spesso a "migrare" da una stanza all’altra, in cerca di un po’ di silenzio e di calma. Ormai, però, riesco a scrivere anche in mezzo al caos.
- Tra i progetti futuri vi è già in cantiere un altro libro?
Sì, in realtà ci sono diversi progetti tra cui una fiaba per "famiglie", nel senso che è pensata per una lettura comune tra bambini e ragazzi e genitori, nonni, zii, insegnanti... una sorta di esperienza da condividere.
Sulla stessa scia la storia di una famiglia, anche questa in doppia lettura, ispirata da un film e da una canzone che ho amato. E poi altre cose... perché le idee non mancano; è il tempo a farci difetto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Silvia Fuochi in libreria con "Trova tempo per me"
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