Mario Bonanno è uno scrittore e critico musicale che collabora con SoloLibri.net dal maggio 2011. Con 330 articoli pubblicati, ad oggi è il terzo collaboratore più prolifico dalla nascita del sito.
E’ il collaboratore più attivo nelle sezioni del nostro sito dedicate a:
A dicembre 2013 ha pubblicato 17 articoli ed è stato scelto per l’intervista del mese.
- Raccontaci qualcosa di te. Che tipo di lettore sei?
Non vorrei usare l’aggettivo onnivoro che mi dà fastidio in quanto inflazionato da recensioni e programmi-velina della serie "Che tempo che fa", ma ho davvero letto di tutto, sin da molto piccolo, attratto dal libro come oggetto, prima ancora che come veicolo di trasmissione culturale. Forse, a volerla raccontare fino in fondo, mi è mancato il tempo per i grandi classici, ma avendo cominciato prestissimo a frequentare le redazioni dei giornali sono stato costretto a guardare all’attualità più che al passato. Conto di rifarmi una volta in pensione, se mai mi riuscirà di andarci...
- Quali sono i tuoi generi letterari preferiti?
Lo disco scherzando, ma non troppo: prima che il marxismo-leninismo e i dischi di Claudio Lolli mi cambiassero per sempre la vita, sono stato un assiduo frequentatore della narrativa così detta "di genere" declinata al fantastico. Andavo matto per gli americani Robert Bloch, Ray Bradbury, Richard Matheson, Stephen King, Stephen King più di tutti. Mi piacevano per il loro ritmo di scrittura, e anche per la capacità che avevano (che hanno) di raccontare tra le righe la provincia americana. Posso anche aggiungere che non mi sono mai intrattenuto volentieri con la letteratura di tipo "giallo" e di genere fantasy, se non per dovere giornalistico. Da una decina d’anni in qua ho intensificato il mio rapporto - da sempre molto stretto - con la saggistica: la vita è dannatamente breve e non mi va di sprecare il mio tempo, nemmeno leggendo se questo non significa imparare qualcosa.
- Di quali scrittori per nessun motivo al mondo perderesti una nuova uscita editoriale?
Non essendo un lettore di tipo convenzionale, nel senso che mi occupo per lo più dei libri che mi vengono spediti a casa dagli editori, faccio fatica a rispondere a questa domanda: ad ogni modo non credo di aver mai nutrito aspettative di tipo fideistico verso un autore in particolare. Sono un lettore alquanto disincantato, e non è detto che sia una virtù.
- Se ti chiedessero una lista di libri da leggere assolutamente nella vita, quali consiglieresti?
"Il nocchiero" e "Il doppio regno" della "prima" Capriolo, bravissima nel riplasmare il fantastico in chiave metafisico-ontologica, e poi - per rimanere in tema di scritture metaforiche - ritengo imprescindibili i racconti di Dino Buzzati ("Sette piani", in modo particolare), e quelli di Kafka, naturalmente. Soprattutto "Il processo" e "Il castello": ci stanno dentro il nocciolo e il non senso della condizione umana.
- Come hai conosciuto Sololibri e cosa ti piace del nostro sito?
Sololibri mi è stato segnalato dall’Ufficio Stampa dell’editrice Il foglio, poco più di due anni fa: avevate appena pubblicato la recensione di un mio libro. Trovo che sia una vetrina importante, accurata e curata benissimo. Secondo me le cose stanno così: o le migliori penne (non professioniste) in circolazione si sono date convegno a Sololibri (che ne sappiate si è assistito forse al passaggio di qualche cometa?) oppure il lavoro dei suoi redattori è da dieci in pagella. Dico davvero, ho diretto per qualche tempo un periodico (cartaceo) sui cantautori italiani e so bene quanto sia arduo conferire un’impronta il più possibile omogenea a un prodotto di informazione, potendo contare su collaboratori sparsi in tutta Italia e soltanto su una piccola redazione.
- Qual è il libro sul tuo comodino al momento?
In realtà si tratta di un e-book, un saggio dello psichiatra Brian Weiss sulla reincarnazione che sto leggendo per mera curiosità intellettuale. Rimango profondamente diffidente verso tutto ciò che suona anche solo alla lontana come trascendente, ma sono comunque interessato alle tesi di chi ci crede, provo insomma a tenere la mente aperta e il più possibile sgombra da pregiudizi. D’altro canto ho un cospicuo passato di frequentazioni cine-letterarie fantastique: sebbene fossi già da allora miscredente non c’è bisogno di essere Sigmund Freud per dedurne significati reconditi...
- Tra le tante novità uscite nell’anno appena trascorso o che usciranno quest’anno, c’è un libro che ancora non hai letto ma che non ti lascerai sfuggire?
Leggerò sicuramente "Doctor Sleep", il sequel kinghiano di "Shining": ho apprezzato molto quel romanzo, soprattutto la versione cinematografica che ne ha dato Kubrick: un viaggio immaginifico e perturbante all’interno di una mente schizofrenica, altro che horror.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Mario Bonanno, collaboratore di SoloLibri.net
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