Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico di Joseph Ratzinger

Sono molto addolorata per la morte del Papa emerito Benedetto XVI, ma la sua dipartita mi fa ricordare che nel 1986 dovetti dare l’esame di Introduzione alla teologia 2, obbligatorio in Cattolica per qualsiasi facoltà e tra i testi dovetti portare Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul Simbolo apostolico dell’allora cardinale Joseph Ratzinger (Queriniana, 1969, trad. di G. Francesconi).

Il libro comincia con un’introduzione "Io credo... amen" e parte da una domanda: è possibile credere nel mondo di oggi? L’opera è stata scritta nel 1968 e la società sicuramente è cambiata, ma l’interrogativo è attuale.
L’autore non dà una risposta non ragionata, ma cerca di riflettere sul simbolo apostolico come una scommessa che l’uomo fa credendo (la fede, assai più della scienza, fa capire Ratzinger, è un mettersi in gioco) e analizza una serie di autori cristiani e non, lasciando una parte della risposta al lettore.

Nei capitoli seguenti (il titolo è "Dio") si definisce l’essenza del Credo e il concetto di Dio è analizzato paragonando le divinità ellenistiche e le filosofie greche e, in particolare, il platonismo, sottolineando l’irriducibilità del Cristianesimo ad ogni forma di sincretismo religioso.

La seconda parte analizza "Gesù Cristo" e ne mette in luce l’idea dell’essere sia Dio che uomo e soffermandosi sull’idea, spinosa anche per i cristiani meno avveduti, dell’Incarnazione, ma anche su tutta la vita di Gesù, secondo il Credo, il simbolo apostolico. Uomo e Dio, e non o l’uno o l’altro secondo le eresie cristologiche ariane e monofisite.

La terza parte riguarda gli ultimi capitoli del Credo e infatti si intitola "lo Spirito Santo e la Chiesa".
Il mistero dello Spirito Santo è il più profondo e l’autore non sempre è lineare nel condurre il ragionamento, ma quello che è più difficile per il cristiano è credere nella Chiesa santa, apostolica, romana per il fatto che l’umanità che la compone non sempre è delle più degne ed è questo materialismo a lasciare perplesso il credente, ma Ratzinger spiega il significato della santità e della cattolicità intesa nel significato di universale. Quella Cattolica è la chiesa di tutti, non di un popolo o di una persona, ma non solo. La Chiesa vive in ciascuno di noi. È materiale, ma è anche interiore.
L’opera pone diversi interrogativi ed è chiara e lucida nella sua esposizione del Credo, resa semplice anche da aneddoti che hanno lo scopo di aiutare il lettore nel capire le fondamenta del Cristianesimo.
Ritengo che, al di fuori della dolorosa contingenza, debba essere riscoperta come capolavoro di prosa e di fede.