Io sono Judith
- Autore: Anke De Vries
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Judith è una giovane adolescente timida, schiva, gentile, spesso indisposta o malata o con tanto mal di testa da non poter fare la ginnastica o da non poter andare a scuola. Si occupa del fratellino Dennis e della casa quando non c’è la madre. Quando invece la madre è in casa, vive in costante stato di angoscia nell’attesa delle sue violenze brutali improvvise e imprevedibili da cui non può difendersi. Tutto ciò che può fare è nasconderne i lividi (il romanzo originale, in lingua olandese, si intitola Blauwe plekken, che significa appunto lividi) sotto pesanti maglioni con le maniche lunghe e il collo alto e raccontare bugie per giustificare quello che non riesce a nascondere.
"Judith dava sempre l’impressione di avere bisogno di aiuto, di protezione, anche se non chiedeva niente".
Michiel è un tredicenne suo compagno di classe perché ha bocciato due volte a causa di un disturbo dell’apprendimento (dislessia) aggravato dall’ansia da prestazione indotta in modo svalutante dal padre, tanto da preferire vivere con gli zii in Olanda una vita normale e gratificante invece che col padre in America.
Perché ci sia una violenza domestica ci vuole una società che lo tollera. Molti sono i grandi che non intervengono perché non vogliono immischiarsi (i coinquilini anziani) o perché non sanno riconoscere i segni (i maestri di Judith, la maestra d’asilo di Dennis) se non dopo averne viste le tragiche conseguenze (il fidanzato della maestra d’asilo). Anche quando i dubbi si fanno forti, le remore per intervenire solo molte. E allora l’unica soluzione sta nel riconoscimento della vittima di essere persona e di meritare di meglio, andandosene quando ancora in tempo.
Certo, non è facile per una ragazzina che è sempre stata picchiata sin da piccola e non conosce altra realtà, sebbene di tanto in tanto provi comunque un giusto e sano senso di ingiustizia, ma è l’unica speranza di raggiungere l’età adulta.
L’epilogo positivo in questa drammatica storia è possibile solo per la sensibilità di Michiel che, abituato alla violenza psicologica, non concepisce e non accetta quella fisica. Un finale che lascia comunque l’amaro in bocca come un romanzo di denuncia deve fare!
Anke De Vries ha scritto molti romanzi per bambini e ragazzi ed è stata premiata in Olanda per questo romanzo del 1992 dal titolo Io sono Judith (Mondadori, 1998, traduzione di Mario Bellinzona).
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Un libro perfetto per...
per chi dei ragazzi si interessa davvero ai loro bisogni
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