

Iris, la libertà
- Autore: Walter Veltroni
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2025
Iris, la libertà (Rizzoli, 2025) è il nuovo libro di Walter Veltroni dedicato alla figura della partigiana Iris Versari, nata a Portico San Benedetto (Forlì) il 12 dicembre 1922 e morta il 18 agosto 1944 a Cornia di San Valentino (Forlì), Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria. L’autore, nato a Roma il 3 luglio 1955, è giornalista, scrittore, ex direttore dell’“Unità”, ex vicepresidente del Consiglio, già sindaco di Roma dal 2001 al 2008, ex primo segretario del nascente Partito Democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008.
La fonte principale per la ricostruzione della vita di Iris Versari è stata la biografia scritta da Sandra Bellini, Iris Versari. Una biografia partigiana (Il Ponte Vecchio, 2022). Contadine, signorine di buona famiglia, maestre o laureate, giovanissime, meno giovani, del Nord, del Centro o del Sud del Paese, sempre antifasciste, le donne, armate o disarmate, parteciparono alla Resistenza attivamente, rischiando la vita o sacrificandola per un bene supremo: la libertà. Utilizzando le armi, le donne, invasero all’epoca un mondo prettamente maschile, ma non lo fecero per sentirsi importanti; fu una questione di necessità in una situazione dove era giusto collaborare per una causa che coinvolgeva l’intera popolazione.
Il numero di donne che contribuì alla Resistenza fu molto elevato. Il loro supporto cominciò dagli inizi della lotta partigiana fino all’aprile del 1945, quando vi fu la liberazione dell’Italia dai nazifascisti. È logico che le partigiane, una volta deposte le armi, non potevano più tornare a casa a fare le casalinghe. Alcune di loro parteciparono all’Assemblea costituente, tra le quali Teresa Mattei, Angiola Minelli e Rita Montagnana. Infatti, una volta terminata la guerra, l’esperienza della Resistenza e della Liberazione era divenuta oramai un punto di non ritorno per il Paese e per i diritti delle donne. Per meglio comprendere il clima di allora, basta vedere il film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” (2023).
Alcune stime della partecipazione femminile alla Resistenzaː 35 mila donne partigiane combattenti; 20 mila con funzioni di supporto; 70 mila organizzate nei Gruppi di difesa della donna; 4.500 arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti; 2.750 deportate in Germania nei lager nazisti; 623 fucilate o cadute in combattimento; 512 commissarie di guerra; 19 medaglie d’oro; 18 medaglie d’argento.
Giovane di modeste origini, poco più che ventenne, fedele alle tradizioni delle coraggiose genti di Romagna, non esitò a scegliere il suo posto di rischio e di sacrificio per opporsi alla tracotante oppressione dell’invasore, unendosi ad una combattiva formazione autonoma partigiana locale. Ardimentosa ed intrepida prese parte attiva a numerose azioni di guerriglia distinguendosi come trascinatrice e valida combattente. Durante l’ultimo combattimento, circondata con altri partigiani in una casa colonica isolata, ferita e impossibilitata a muoversi, esortò e indusse i compagni a rompere l’accerchiamento e, impegnando gli avversari con intenso e nutrito fuoco, agevolò la loro sortita. Dopo aver abbattuto l’ufficiale nemico che per primo entrò nella casa colonica, consapevole della sorte che l’attendeva cadendo viva nelle mani del crudele nemico, si diede la morte. Immolava così la sua giovane vita a quegli ideali che aveva nutrito nella sua breve ma gloriosa esistenza.
È la motivazione della Medaglia d’oro, concessa (tardivamente) nel 1976 a Iris Versari, la cui valorosa storia rivive in questo libro-monologo, dove è esaltato l’ardimento di questa giovane protagonista della Resistenza a ottant’anni dalla Liberazione dai nazifascisti.
Emblematica la storia di Iris, figlia di contadini e ragazza dalle idee moderne.
Ma stanotte andrò a Forlì. A fare il mio dovere, a rischiare la mia vita. Per la libertà e per lui. Io non faccio il brodo. Io, se necessario, sparo.
Nel settembre del 1943, Iris diventa staffetta della banda di Silvio Corbari, col quale ha una relazione sentimentale, e nel gennaio del 1944 entra come combattente nella formazione, prendendo parte a numerose azioni di guerriglia distinguendosi per il suo coraggio. Nell’agosto del 1944, la giovane partigiana, ferita a una gamba, si era rifugiata con Corbari e altri compagni in una casa colonica, dove viene sorpresa da tedeschi e fascisti, accompagnati sul luogo da un delatore. I partigiani oppongono resistenza, la ragazza capisce che, non potendo muoversi, non può tentare la fuga e, ritenendo di essere d’impedimento alla salvezza degli altri, si uccide. I fascisti trasportarono il cadavere di Iris da Cornia a Forlì e, in Piazza Saffi, lo appesero per spregio accanto a quelli dei suoi compagni di lotta (Sirio Corbari, Adriano Casadei e Arturo Spazzoli), catturati dopo lo scontro a fuoco di Cornia San Valentino.
Veltroni ha dedicato ad anni cruciali del Novecento italiano una specie di trilogia composta da La scelta, La condanna e ora questo volume, per far immergere i lettori in una vicenda di lotta, di ideali, conflitti, amore di Iris Versari e di Silvio Corbari, ed evidenziare la battaglia di lei per affermare il suo diritto di donna nella famiglia, nella società fascista e nella Resistenza.

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