Negli ultimi anni si possono contare soltanto pochi nomi davvero significativi nell’ambito del Fantasy moderno. Joe Abercrombie è uno di questi. La sua originale Trilogia The First Law comprende il primo romanzo (esordio dello scrittore), che è The blade itself (2006, che uscirà col titolo Il richiamo delle spade il prossimo marzo per i tipi di Gargoyle), a cui sono seguiti Before they are hanged (2007) e Last arguments of kings (2008), ancora inediti in Italia.
The Heroes, Edizioni Gargoyle, 2012, uscito in Inghilterra nel 2011, è slegato dalla Trilogia ma ambientato nella stessa dimensione: un mondo cinico e duro, in cui dominano gli interessi personali come la ricerca di potere, della gloria, della vendetta in cui l’unica alternativa possibile è sopravvivere.
Joe Abercrombie ha accettato di rispondere alle nostre 4 chiacchiere... contate.
- Joe, prima di tutto ti dò il benvenuto a quella che non sarà la solita intervista chilometrica, ma solo 4 chiacchiere contate. Iniziamo con una domanda sui tuoi studi: ti sei formato presso la Lancaster Royal Grammar School and Manchester University, dove hai studiato psicologia. In che modo i tuoi studi accademici hanno influenzato il tuo lavoro di scrittore?
E’ un piacere essere qui! Per rispondere alla tua domanda, credo che come scrittori si sia influenzati da tutto ciò che accade, da tutte le esperienze della vita. Allo stesso modo anche gli studi accademici hanno senza dubbio una grande influenza nel lavoro di ognuno. Non credo siano stati molto influenti su di me, ma una delle cose che ho studiato a fondo all’Università è stato il concetto di errore umano - i modi in cui le persone ma anche le organizzazioni possono fallire. Il genere dell’Epic fantasy tende ad essere pieno di personaggi leggendari, intelligenti che risolvono le situazioni in modo brillante, che compiono azioni eroiche con risultati eroici. La mia esperienza del mondo reale mi ha insegnato, invece che molto spesso le vittorie e le sconfitte sono decise dal caso. Sono sempre stato molto interessato al fallimento e per questo ho cercato di rifletterci nei miei romanzi. I miei libri sono pieni di un sacco di persone imperfette che cercano di aggiustare la loro vita portandola nella giusta direzione, molto spesso senza riuscirci.
- Ora, passiamo al tuo ultimo libro pubblicato in Italia, The Heroes. Quando e come è nata l’idea di questo romanzo? Qual è il messaggio più profondo che hai voluto comunicare attraverso questa storia?
The Heroes è stato un tentativo di scrivere una storia di guerra ambientata in un mondo fantasy. Naturalmente, una grande quantità di Epic fantasy parla di guerra, combattenti, soldati, guerrieri in molti ruoli principali, ma l’idea di una guerra così non è particolarmente realistica, si concentra sulla gloria, l’eroismo e non ha molto in comune con la complessità della guerra nel mondo reale.
Con The Heroes ho cercato di raccontare la storia di una sola battaglia descritta da molti punti di vista diversi su distinti livelli della catena di comando. Quindi la maggior parte del libro si svolge in una valle nel corso di tre giorni di combattimenti. L’idea era proprio quella di indagare la natura dell’eroismo. L’Epic fantasy parla spesso di eroi, che svolgono azioni eroiche e ottengono risultati eroici. Io invece sono partito più dall’assunto che pochissime persone sono eroi in ogni circostanza, ma che ognuno di noi può essere altruista, o coraggioso, o nobile, a volte e che l’eroismo è tutta una questione di casualità e accidenti.
- The Heroes è ambientato nello stesso mondo dei tuoi precedenti romanzi. Perché hai fatto questa scelta? Qual è la più grande differenza tra i due mondi e in che modo il luogo condiziona i personaggi e il significato generale del romanzo?
Non ho ritenuto necessario distruggere un mondo solo per parlare di nuovi fatti, anzi, mi è sembrato ci fossero molte altre storie da raccontare all’interno del mondo che avevo creato. Mi piaceva anche l’idea di raccogliere alcuni personaggi minori della Trilogia che ho scritto e trasformarli in personaggi centrali di altre storie, e far passare i personaggi principali della Trilogia in secondo piano. Questo permette ai lettori di leggere "The Heroes" indipendentemente da "The First Law", affrontandone la lettura anche in un secondo tempo, senza che ne sia compromesso il senso di continuità.
- Parliamo del futuro, ci puoi dare qualche anticipazione sul tuo nuovo progetto per l’Italia con Gargoyle edizioni? Siamo davvero curiosi!
Il prossimo lavoro che uscirà in Italia per Gargoyle Edizioni sarà la Trilogia The First Law. Ho scritto questa Trilogia prima di The Heroes. Si tratta di storie ambientate nello stesso scenario. La Trilogia ha ovviamente un campo di applicazione molto più grande e di scala, ma ha gli stessi ingredienti di The Heroes: azione viscerale, personaggi vividi, e una vena di umorismo nero e un pizzico di cinismo...
- Intervista e traduzione dall’inglese a cura di Martina Ercoli
- Leggi l’intervista in lingua originale:
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Joe Abercrombie
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