Kalashnikov, il fucile del popolo. Scenari di un’arma senza frontiere
- Autore: Michael Hodges
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
“Kalashnikov, il fucile del popolo” (Marco Tropea Editore, 2009) è un libro dissacrante. In 250 pagine l’autore Michael Hodges dipinge l’oscuro panorama intorno a un’arma che ha fatto la storia: la storia di soldati, di ribelli, di inventori, di nazioni, la storia di guerre.
Quella di un Kalashnikov è una delle ombre più facilmente riconoscibili, da chiunque, un’ombra i cui contorni sono ben delineati, un’ombra che viola i confini, ingloba e al tempo stesso trapassa e ignora ideologie. La fortuna di Michail Timofeevi Kalashnikov fu quella di avere un compagno nella sezione del Partito che lo mise in contatto con l’allora segretario del Comitato centrale del Partito Comunista kazako e responsabile dell’industria della difesa del paese. Kalashnikov prese servizio in uno dei maggiori centri di sviluppo degli armamenti dell’Unione Sovietica per poter progettare un fucile d’assalto per l’esercito sovietico. La sua invenzione era
“miracolosamente resistente, astutamente semplice ed efficace in maniera devastante”
Come ogni cosa, negli anni ’40 del ’900, quest’invenzione che in seguito cambierà il modo di concepire ogni battaglia fu considerata dai russi un modo per sconfiggere il fascismo in un primo momento e avrebbe in seguito rappresentato e difeso la Russia dall’ingorda America capitalista. Dal 1947 è una delle armi più presenti nei conflitti di tutto il mondo e, ironia della sorte, in Afghanistan i russi sono stati uccisi dalla loro stessa invenzione.
Un libro, una storia, non di un inventore e della sua creazione ma una storia di morte, che ha attraversato i confini della Grande Madrepatria e che ora è comune al mondo intero.
Kalashnikov, il fucile del popolo. Scenari di un'arma senza frontiere
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